“Come farà Crocetta a ripulire la Formazione professionale, quando nella sua maggioranza, c’è un partito, ovvero il Pd, che è tra i responsabili dello sfascio del settore causato dal governo precedente di cui questo stesso partito era parte integrante?”.
La domanda non è peregrina. A porla, nel corso di una chiacchierata con LinkSicilia, è Paolo Ruggirello, parlamentare regionale ex Mpa, eletto quest’anno nella lista di Nello Musumeci , ed oggi candidato alla Camera dei deputati, con il Mir, il movimento ‘Moderati in Rivoluzione’ di Gianpiero Samorì,il ribelle del Pdl che vuole cambiare la faccia dei moderati italiani.
Ruggirello non è del tutto caustico su Crocetta: “Se riuscirà a liberarsi dal guado dei partiti, forse, riuscirà nel suo intento. Ma, non basta prendersela con i dirigenti o i dipendenti, bisogna andare alla radice dei mali”.
Il parlamentare parla con entusiamo della sua candidatuta col Mir, anche se, gli facciamo notare,che non è poi così sicuro che la lista in questione, raggiunga il quorum: “Premetto che Musumeci è una persona che stimo, ma non mi riconosco nella Destra di Storace, non potevo candidarmi con loro. Certo, potevo scegliere lidi più sicuri, così come poteva farlo lo stesso Samorì. Nessuno gli avrebbe negato un posto in lista. Ma noi crediamo in n progetto: quello di creare un partito dei moderati che non includa tutti quei nomi che non hanno saputo rappresentarli. La nostra è una scommessa e sono sicuro che gli elettori ci premieranno.
La questione è semplice: – sostiene Ruggirello- devono essere i moderati a cambiare la situazione attuale, gli artefici di una rivoluzione che riporti l’Italia sulla retta via. Il nostro programma mette al centro l’impresa, i lavoratori e i consumatori. Al contrario di quanto avviene oggi. Hanno distrutto le imprese private e affamato i lavoratori. Uno dei punti più importanti del nostro programma è quello di rivoluzionare il sistema bancario, che prende soldi dalla Bce, ma lascia morire aziende e famiglie”.
E la Sicilia? Cosa può fare un modenese come Samorì per la notra Isola? “C’era una volta un partito che in Sicilia ha guadagnato un record: 61 a zero. Poteva fare tutto per la nostra regione, ma non ha fatto niente. Da qui la mia convinzione che alla Sicilia servono persone serie, che credono in una politica al servizio del territorio, in una politica che non mira alle poltrone. Guardate nel mio curriculum: non c’è un dirigente sanitario o di altri settori imposto da me. Noi crediamo in un progetto. Fatto di gente perbene e di proposte concrete. Il nostro movimento diventerà un partito in cui gli italiani, popolo di moderati, potranno finalmente riconoscersi”.
Non può mancare un riferimento al Mpa, che Ruggirello ha lasciato nel 2010: “Il tempo mi ha dato ragione. Lombardo ha sacrificato i dirigenti del partito sull’altare degli alleati come Fli o come il Pd. Alleati, che come oggi lui stesso riconosce, sono stati una delusione e per cui ha pagato un caro prezzo”. (a.s.)
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