La farfallina di Belen. Il delirio di Celentano. Le canzonette. Le curve delle vallette e le paillettes degli abiti da sera. I giornali italiani sono stati inondati in questi giorni da tutte le vacuità del Festival di Sanremo.
Ai grandi media non è neanche passato per la testa di denunciare l’ennesimo atto discriminatorio nei confronti dei siciliani. E, purtroppo, questo non stupisce più di tanto. Parliamo della raccolta fondi, lanciata durante il Festival, a favore degli alluvionati di Genova e La Spezia. E quelli di Messina? Dimenticati. Per la Rai, la società concessionaria in esclusiva del servizio PUBBLICO radiotelevisivo, evidentemente, esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B. La vergognosa dimenticanza non è passata inosservata a due deputati nazionali messinesi: Nino Germanà del Pdl, e Giapiero D’Alia dell’Udc, che hanno parlato di discrimnazione indegna e che ha annunciato una interrogazione parlamentare. E poi un grande silenzio, rotto dalla presa di posizione del musicista siciliano, Roy Paci, che, sulla sua pagina Facebook, ha vergato queste parole:
“Ho seguito solo la prima puntata di Sanremo perché sto suonando in lungo e largo per l’Italia. Ho un gran rispetto per i miei colleghi musicisti, pur condividendo o meno le scelte musicali. Ma ho provato ungrande sdegno nell’ascoltare su Youtube l’appello agli italiani per la raccolta fondi pro alluvionati di Genova e La Spezia: e le zone del messinese dove sono finite? Ma cos’è questo gettare fango sulla dignità del mio popolo siciliano, pensate che non sia bastato quello che abbiamo spalato con la forza delle braccia e del cuore a Barcellona Pozzo di Gotto, Saponara e ancora prima a Scaletta Zanclea? Perché nessun cenno al disastro del messinese? I morti siciliani non sono di serie B, il popolo siciliano vuole sentirtsi italiano e questo gesto lo considero pari al peggior razzismo, quello finto inconsapevole che dilaga bestialmente in Italia. Caro Gianni Morandi, cambia autori, manda ‘affanculo i colletti bianchi della Rai, i vari direttori artistici dei miei stivali e tira fuori la palle: le mie sorelle e i miei fratelli siciliani hanno bisogno del rispetto, quello che non dovrebbe mai venir meno a qualsiasi essere umano.Cominciamo da queste cose a cambiare l’Italia e subito dopo con la musica e le canzoni suggelliamo l’avvenuta presa di coscienza. Un offeso terronista orgoglioso”.
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