Rouge et Noir, torna il Supercineclub Con la novità della doppia proiezione

Lunedì 24 settembre torna al Rouge et Noir di Palermo il Supercineclub-i film di una mitica stagione, giunto alla sua quarta edizione. Questa prima tranche ci accompagnerà sino a Natale. Novità di quest’anno la doppia proiezione: alle 18:30 in lingua italiana, quindi nella versione doppiata; alle 21:00, come ormai tradizione, la proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano, preceduta dalla consueta presentazione del film alle 20:30. I prezzi resteranno invariati, 4 euro intero e 3 euro per gli under 30.

Ecco qui il cartellone (che potrà essere suscettibile di variazioni):

24 SETTEMBRE: IL DISPREZZO (Le mépris, 1963) di Jean-Luc Godard con Brigitte Bardot, Michel Piccoli. Il più grande successo di uno dei padri della Nouvelle Vague. Il film contiene una delle scene più sexy ed eleganti della storia del cinema (censurata nella versione italiana), protagonista Brigitte Bardot che, con Godard, volle segnare il suo passaggio al cinema d’autore. Ispirato a un romanzo di Moravia, Il disprezzo, girato a Roma, si incentra sulla coppia formata dallo scrittore francese Paul Javal e la sua bellissima moglie Camille. Javal viene scritturato da un produttore americano per la sceneggiatura di un film sull’Odissea ma si capirà subito che l’uomo d’affari è interessato soprattutto a Camille.

1 OTTOBRE: GIULIA (Julia, 1977) di Fred Zinnemann con Jane Fonda, Vanessa Redgrave. Uno dei film del regista de Il giorno dello sciacallo diventato un imprescindibile classico e premiato da tre Oscar e dalla superba interpretazione di due icone del cinema mondiale. Tratto da un romanzo autobiografico, narra la storia e l’amicizia tra una scrittrice e una studentessa di medicina nella Vienna funestata dal nazismo. La forza dei sentimenti e dell’impegno politico.

8 OTTOBRE: CHE? (Quoi?, 1972) di Roman Polanski con Sydne Rome, Marcello Mastroianni. Reduce dal periodo “nero”, Polanski si concede una pausa all’insegna della commedia e del divertissement. Ne esce fuori un film godibilissimo, che ammicca da una parte alla favola di Alice nel paese delle meraviglie, dall’altra fa un’acuta parodia del surrealismo. Segnò la rivelazione di Sydne Rome, che sembra uscita dalla matita di Milo Manara.

15 OTTOBRE: LA RAGAZZA CON LA PISTOLA (1968) di Mario Monicelli con Monica Vitti, Carlo Giuffrè. Uno dei gioielli del periodo d’oro della commedia all’italiana, firmato da uno dei suoi più significativi autori. Il film che consacra il talento comico della grande musa del cinema italiano. Assunta Patanè lascia il suo paese siciliano d’origine diretta nel Regno Unito per vendicarsi di colui che l’ha privata dell’onore ed è poi fuggito. Serata straordinaria: il film sarà proiettato nella versione originale con la pellicola in 35 mm.

22 OTTOBRE: GANG (Thieves Like Us, 1974) di Robert Altman con Keith Carradine, Shelley Duval. Il cinema americano, dopo gli stereotipi hollywoodiani, racconta senza ipocrisie la vita di gangster ritratti come uomini disillusi e cinici nel periodo tra la grande crisi e gli albori del New Deal rooseveltiano. Un potente affresco, con tonalità drammatiche e sentimentali, di un’epoca chiave degli Stati Uniti nelle mani di uno dei registi più grandi.

29 OTTOBRE: L’AMORE FUGGE (L’amour en fuite, 1978) di Francois Truffaut con Jean-Pierre Léaud, Claude Jade. Ultimo capitolo della mitica saga di Truffaut sul suo personaggio-alter ego Antoine Doinel. E anche una summa cinematografica del più amato regista della Nouvelle Vague. Il film ricostruisce, grazie a precise citazioni tratte dalle precedenti pellicole, l’intera vicenda umana di Doinel, qui alle prese con un divorzio, una relazione nuova e un ritorno di fiamma. E ci sono, uno per uno, tutti i temi-ossessione di Truffaut.

5 NOVEMBRE: EL TOPO (El Topo, 1970) di e con Alejandro Jodorowsky. Misticismo, surrealismo, iperrealismo, lirismo, visionarietà iperbolica, follia: la miscela esplosiva maneggiata da Jodorowsky qui nella pellicola che, con la Montagna Sacra, decretò il suo talento e il suo mito di autore “maledetto”. La parabola di un pistolero- sacerdote, che sfida per amore quattro santoni e la stessa divinità, è accompagnata da allegorie, stragi, paradossi e poesia. Imprescindibile per la storia del cinema, non raccomandabile agli spettatori troppo sensibili.

12 NOVEMBRE: UNA SQUILLO PER L’ISPETTORE KLUTE (Klute, 1971) di Alan J. Pakula con Jane Fonda, Donald Sutherland. Un noir impeccabile, elegante e serrato, girato magistralmente e diventato capofila di genere nel cinema americano e non solo. Pakula racconta la missione dalla provinciale Pennsylvania alla metropoli newyorkese di un ispettore incaricato di indagare sulla scomparsa del suo migliore amico, all’apparenza felicemente sposato. La traccia porta a una squillo molto ambiziosa, interpretata da Jane Fonda che con questo ruolo vinse l’Oscar. La soluzione dell’intrigo avrà inaspettate venature sentimentali.

19 NOVEMBRE: IL SETTIMO SIGILLO (Det sjunde inseglet, 1957) di Ingmar Bergman con Max von Sydow, Gunnar Bjornstrand. Nel centenario della nascita di uno dei mostri sacri del cinema di tutti i tempi, la copia restaurata dalla cineteca di Bologna di una sua celeberrima pellicola. Nel Settimo sigillo il cavaliere Antonius Block e il suo scudiero Jons, al ritorno da una Crociata, attraversano la Danimarca in compagnia della Morte che ha lanciato la sua sfida fatale in una partita a scacchi. Una pietra miliare nella storia dell’intera cultura.

26 NOVEMBRE: PROVACI ANCORA, SAM (Play It Again, Sam, 1972) di Herbert Ross con Woody Allen, Diane Keaton. Nonostante la firma alla regia di Ross, è forse il film di Woody Allen per eccellenza e di sicuro tra i più esilaranti. Suo il soggetto, sua l’intera sceneggiatura, sua l’intera scena attoriale. Allen fa da mattatore accanto alla “sua” Diane Keaton nei panni di un intellettuale imbranato e aiutato dalla moglie del suo miglior amico nella conquista di una nuova partner. Indimenticabili i fantacolloqui con Humphrey Bogart nei panni di consigliere.

3 DICEMBRE: UN LUPO MANNARO AMERICANO A LONDRA (An American Werewolf in London, 1981) dI John Landis con David Naughton, Jenny Agutter. Il film-cult del nuovo horror voluto dal regista-icona della comicità para-demenziale di Animal House e dei Blues Brothers. Due studenti americani in una notte di luna piena nella brughiera inglese vengono assaliti da una figura mostruosa. Uno di loro, il sopravvissuto, dovrà fare i conti con la maledizione dei lupi mannari e con l’amore per l’infermiera che l’ha curato.

10 DICEMBRE: HAROLD E MAUDE (Harold and Maude, 1971) di Hal Ashby con Bud Cort, Ruth Gordon. Un giovane rampollo di una famiglia molto ricca inscena, per ribellione e tedio, una serie di finti suicidi e frequenta solo gli sconosciuti partecipanti ai funerali. La sua vita cambierà grazie all’incontro con una straordinaria vecchietta. Un film denso di poesia che suscita sorrisi e commozione. Indelebile la colonna sonora di Cat Stevens.

17 DICEMBRE: L’APPARTAMENTO (The Apartment, 1960) di Billy Wilder con Jack Lemmon, Shirley MacLaine. Uno dei film americani più noti e amati, una perfetta alchimia tra commedia e dramma, satira sociale e gags, dal sapore agrodolce, come solo al maestro Billy Wilder è riuscito di creare più di una volta. Il contabile di una grande compagnia assicurativa nel tourbillon di capi e amanti si innamora della persona sbagliata. Premio Oscar. Copia restaurata dalla cineteca di Bologna.

(fonte: Rouge et Noir)

Redazione

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