“L’alternativa non la si costruisce con chi e’ stato artefice dello sfascio della Sicilia. Dopo lo scellerato appoggio al governo Lombardo, l’accordo con gli eredi del cuffarismo segna una rottura profonda nel centrosinistra e testimonia l’affanno di un Pd siciliano senza identità e senza un progetto credibile per la Regione.
Lo dice leuroparlamentare Rita Borsellino, commentando il papocchio che vede insieme il Pd siciliano e l’Udc di Giampiero D’Alia. Un abbraccio tra due partiti culminato nella decisione, presa qualche giorno fa da Pierferdinando Casini, di appoggiare la candidatura di Rosario Crocetta alla presidenza della Regione siciliana. Un ‘ordine’ subito eseguito dai ‘fedeli’ dell’Udc siciliana governati dal ‘pastore, Gianpiero D’Alia.
Pensando di avere a che fare con personaggi di grandi principi e non con voltagabbana che inseguono soltanto poltrone e potere, Rita Borsellino aggiunge: Quella di Crocetta è una candidatura che divide e che è slegata da quel popolo del centrosinistra al quale sostiene di fare riferimento. Il riferimento, semmai, è a quelle forze e a quel sistema che lo stesso Crocetta diceva di osteggiare fino a pochi anni fa. La Sicilia non ha bisogno di compromessi senza progetto, ma di un progetto concreto di rinnovamento da costruire con coerenza e credibilità”.
Secondo noi, con rispetto parlando, Rita Borsellino sta perdendo tempo. Pensare all’Udc siciliana come a un partito politico è un errore. L’unica cosa che, nell’ultimo anno, D’Alia e compagni hanno dimostrato di possedere è la bramosia per il posto a tavola: basta gettargli un osso e loro corrono scodinzolanti. Soprattutto, poi, se a dirgli di acchiappare l’osso è Casini, l’uomo che a Roma si divide fra le sagrestie di una Chiesa che ormai, in politica, non riesce più a distinguere Peppone da Don Camillo, e una massoneria bancaria capitanata da Mario Monti che sta riducendo l’Italia a un Paese di morti di fame. (a destra, una metafora del travaglio morale, etico e politico dell’Udc siciliana che ha deciso di appoggiare Crocetta nella corsa alla presidenza della Region siciliana, foto tratta da direzionedidatticadiavigliana.it)
Chissà se D’Alia, Ardizzone, Totò Lentini, Giulia Adamo e compagnia bella si ricordano dei comunicati al vetriolo contro il Governo Lombardo che vergano a ripetizione fino a una settimana fa. Attaccando un Governo del quale il Pd era il principale azionista di riferimento.
Nel giro di 24 ore, su input di Casini, D’Alia e i suoi degni compagni di strada hanno dimenticato tutto. E si sono alleati proprio con i protagonisti di primo piano di quel governo che hanno attaccato ogni giorno per oltre un anno. Forse perché sono convinti che i siciliani sono così stupidi da dargli comunque il voto. Fortificati, in questo, dal ‘rituffo’ della politica siciliana che, da qualche mese a questa parte riciclano, ovvero da tutti i transfughi, di destra e d sinistra che accolgono ”a cosce aperte’ nel loro partito.
Onorevole Casini, la coerenza, innanzitutto… e l’osso (vedi sopra a destra).
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