Rita Borsellino a Siracusa

I volantini recitavano esattamente così “Rita Borsellino incontra gli studenti universitari di Siracusa”. Occorre precisare alcuni aspetti.

L’incontro organizzato per giorno 12 maggio alle 14.30 ha inizio alle 16.00 circa, la sala conferenze di Palazzo Impellizzeri, quartier generale della Facoltà di Architettura è piena, non stracolma, come ci si aspettava, ma gli studenti universitari di Architettura, Tecnologia e Scienze dei Beni Culturali sono poche decine, forse metà degli astanti. Non mancano giornalisti, fotografi professionisti e amatoriali, giovani afferenti a gruppi politici e candidati alle prossime elezioni regionali. “Vogliamo sentire i giovani, i loro sogni, quello che ci raccontano”, dice la Borsellino dopo una breve presentazione, e parla di “programma partecipato”, di concertazione, “Un progetto per la Sicilia fatto dai siciliani”, e si presuppone che alla fine del suo intervento lo spazio sarà lasciato alle domande degli studenti. Rita Borsellino continua a parlare seguendo un canovaccio che ricalca parte del programma elettorale “partecipato”.

 

Rivalorizzazione dell’agricoltura, competitività sul mercato, mancanza di infrastrutture: “La costruzione del ponte sullo stretto non ci interessa” afferma, mentre il suo discorso continua ad essere disturbato dalle melodie di parecchi cellulari. Parla di precariato, di malasanità, di affitti in nero agli studenti, infine, di legalità. Un ineccepibile affresco della realtà siciliana che si conclude con un invito a rimanere in Sicilia, per essere “operatori del futuro”.

 

Quando arriva l’applauso e tutti si alzano ci si rende conto che è trascorsa mezz’ora circa e l’incontro è finito. Ma quale incontro? Di certo non quello con gli studenti universitari di Siracusa, su cui sicuramente la Borsellino non era stata informata a dovere. Probabilmente un errore di forma in un volantino che avrebbe dovuto recitare “Rita Borsellino incontra i giovani di Siracusa”, o forse un inconscio uso strumentale nell’utilizzo della dicitura “studenti universitari”.

 

E se “incontro” non presuppone un confronto, quanto meno in molti, Borsellino compresa, auspicavano che ci fosse. Ma gli organizzatori ricordano che lo spazio a disposizione è esiguo. Gli stessi organizzatori che non hanno spiegato alla candidata di punta della loro coalizione che a Siracusa gli studenti si occupano di architettura, archeologia, restauro, beni culturali, e hanno lasciato che il discorso rimanesse ancorato su generiche tematiche giovanili. Quegli organizzatori che hanno provveduto a pubblicizzare l’evento dentro i locali dell’università la mattina stessa dell’incontro. Peccato.

Corrado Cannata

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