«Il progetto è nato coinvolgendo tutte le personalità del territorio soprattutto palermitano, invitando intellettuali, industriali, artisti, uomini della società, diversamente abili che ci mettono la faccia». Parla Francesco Seggio, il fotografo che fino al 3 luglio espone circa una ventina di foto, tutte in bianco e nero e di grande formato, presso gli spazi offerti dal Caffè del Teatro Massimo. Rispetto è il titolo di questa mostra fotografica: «I personaggi che ho scelto raffigurano i volti di Palermo, schierati contro l’intolleranza e il razzismo. Il progetto nasce da me e poi diventa di proprietà di ognuno di loro. Ciascuno – spiega Seggio a MeridioNews – si è preso le proprie responsabilità nel condividere questo messaggio di rispetto e di antiomologazione». Tra i volti protagonisti ci sono personaggi noti sulla scena palermitana come Luigi Maria Burruano, Mimmo Cuticchio, Lollo Franco, Salvo Piparo, Giuditta Perriera, ma anche il giornalista Salvo Cusimano, la ballerina Rossana Landolina, il cittadino del Ghana Francis Anokye Yinikah e Paolo Tumminia, l’ultimo mandriano di Borgo Molara.
«L’iniziativa nasce nel 2011 in seguito a una valutazione di quello che succedeva in Europa a causa di una destra xenofoba che stava prendendo sempre più spessore e dei cori razziali che inneggiavano a chissà quale umanità» racconta il fotografo, che ha tratto ispirazione proprio da quest’aria particolarmente tesa. «Da questo ho pensato di realizzare un progetto che partisse da Palermo e che potesse avere ampio raggio sia a livello nazionale sia internazionale». Rispetto è stata ospitata per la prima volta a Palazzo Steri, col benestare dell’ex rettore Roberto Lagalla, protagonista a sua volta della mostra. «La scelta del luogo è stata significativa, dato che anticamente era sede delle carceri dell’Inquisizione» torna a dire Seggio, che si augura che la mostra possa prendere presto il largo. «Spero che esca dalla Sicilia, vorrei portarla fuori per dire che la nostra terra non è intolleranza e che soprattutto non è solo mafia. Ci sono persone che vogliono liberarsi di questi connotati prestabiliti e trasmettere qualcosa di diverso».
«Il rispetto deve essere per tutte le persone, soprattutto per i detenuti, ai quali spesso oltre alla libertà viene tolta anche la dignità» dice Pino Apprendi, presidente dell’associazione Antigone, che aggiunge: «Serve rispetto per tutte le vite, anche sui social, dove oggi tutti scrivono. Questa mostra è piena di umanità, lancia un messaggio importante». Dello stesso avviso è anche l’urbanista Maurizio Carta, presidente della Scuola Politecnica dell’Università di Palermo: «Quella di Seggio non è una poetica neutra e non punta sull’aspetto morale del rispetto, ma su quello etico. L’autore – prosegue – ha chiesto ai personaggi coinvolti di rappresentarsi, ed è in questo che sta la sua cifra, il suo spessore». Fra i volti ritratti anche quello di Costanza Licata: «Sono onorata di essere parte di questa iniziativa e di questa squadra».
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