Rifiuti via Cirrincione, replica dei residenti «Si tratta di menefreghismo delle istituzioni»

«Il menefreghismo è da isolare sempre e, nel caso del nostro stabile, è da imputare alla sola inquilina sentita in precedenza e alle istituzioni». Lo precisa un residente di via Cirrincione, deciso a replicare alla questione della sporcizia che si raccoglie davanti all’ingresso della palazzina a causa del vento: «Abbiamo la disgrazia di avere questa rientranza davanti al portone. Questa è una zona ventosa, ma non è un grande mistero, siamo nei pressi di Monte Pellegrino e qua il vento tira molto forte, tutta la strada diventa un canalone» spiega.

Suggerisce poi di guardarsi intorno: il cattivo stato dei marciapiedi e degli alberi della zona parlano da soli. Addossati al portone ci sono ancora volantini e foglie che si sono raccolti nei giorni scorsi: «Bisogna contestualizzare questa situazione – prosegue l’inquilino – e sapere a chi rivolgersi per avere spiegazioni, perché una signora anziana che non mostra nessun interesse magari neppure esce più di casa e non sa come vanno le cose». In effetti, la faccenda è stata più volte segnalata all’amministratore del condominio, che però «non ha ancora fatto nulla, ulteriore prova che il menefreghismo è a livello istituzionale, perché riguarda qualcuno che è pagato per occuparsi dello stabile, che ha un ruolo e potrebbe fare qualcosa», incalza l’uomo.

Gli inquilini, poi, si dedicano con frequenza alla pulizia fai da te dell’ingresso del palazzo, malgrado il continuo vento e la sporcizia lasciata lungo le strade attigue non siano d’aiuto. «Non possiamo pulire ogni giorno noi. È suolo pubblico, eppure l’operatore ecologico spesso tira dritto». A peggiorare la situazione, paradossalmente, è anche la cattiva abitudine di molti residenti di altre zone che intasano i cassonetti di via Cirrincione per eliminare a qualsiasi orario ogni tipo di rifiuto: «Qua vengono persone con le auto da 40 mila euro appositamente per buttare la spazzatura, perché in corrispondenza dei loro palazzi hanno i contenitori della differenziata. Per cui, se vogliamo parlare di menefreghismo punterei la lente da questa parte, per esempio, anziché sugli inquilini di questo stabile che si danno molto da fare».

L’inquilino prosegue nella sua denuncia: «Qua non c’è un operatore ecologico che viene a pulire tre volte alla settimana, si vede una volta ogni quindici giorni quando va bene. Però paghiamo regolarmente la tassa sulla spazzatura. Il Comune è foraggiato dal nostro contributo di cittadini onesti però non interviene. A parte qualche contentino temporaneo». Una soluzione suggerita da questo residente potrebbe essere l’installazione di alcune telecamere per scoraggiare l’uso improprio dei cassonetti: «Tutto ciò comporterebbe una spesa. Per la Ztl le avevano montate, perché in quel caso ci sarebbe stato un ritorno economico attraverso le eventuali multe. Il Comune – prosegue l’uomo – dovrebbe comunque garantirci un servizio, visto che paghiamo le tasse e potrebbe anche spiegarci perché la differenziata viene fatta solo in alcune parti della città e non in tutte le zone».

Pare, infatti, che la raccolta differenziata in città non funzioni come dovrebbe, dal momento che «l’autocompattatore piccolo poi scarica tutto in un autocompattatore più grande e questa è la dimostrazione che dall’alto continuano a prenderci in giro». L’inquilino conclude amareggiato, riflettendo sul fatto che forse in una città come Palermo difficilmente le cose potranno cambiare: «Se la lotta al degrado fosse fatta in maniera seria, tutti andrebbero a guardare a chi di facciata esterna un’aria da persona perbene e poi invece va a buttare l’immondizia fuori orario nei cassonetti di altre zone, infischiandosene di regole, orari e imposizioni».

Silvia Buffa

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