Rifiuti, il piano straordinario e gli ex lavoratori in protesta Vertice a febbraio. «Senza di loro la città rimane sporca»

Contrasti, scaricabarile e fiumi di parole. Negli ultimi due anni, tra le più utilizzate a Palazzo degli Elefanti c’è la parola “piano“. Quello per ripulire la città, come anticipato dall’assessore all’Ecologia Andrea Barresi a MeridioNewsannunciato martedì dal sindaco Salvo Pogliese, passa dalla pulizia straordinaria tra programmi di spazzamento e distribuzione dei mastelli. In mezzo la delicata situazione di circa 170 lavoratori, «anche se in realtà sono molto di più e sfiorano i 300», sottolineano i sindacati, in protesta dal 7 gennaio. Questi ultimi, tutti a tempo determinato e in servizio con Dusty nell’ex appalto ponte, con la nuova gara sono rimasti senza lavoro. Il motivo, per le sigle sindacali, è da individuare nel progetto di gara il cui capitolato stabilisce un monte ore superiore rispetto al numero di dipendenti in forza lavoro. «Stando a quanto dispone il capitolato, i conti non tornano – sostiene Lucia Inzerillo di Confali Sifus a MeridioNews – nel rapporto algebrico mancano 47 teste (termine tecnico per indicare il personale, ndr) che potrebbero peraltro assumere subito e comunque non sarebbero sufficienti a coprire la mole di lavoro». Il riferimento è alla relazione tra teste e Ula (ore lavoro) che, a dire dei sindacati, «è stata messa in atto per tagliare le teste dei lavoratori».

Sul banco degli imputati, dunque, ci sono i tagli al personale. Per i rappresentanti dei lavoratori starebbero avvenendo in tutta la provincia e sarebbero accompagnati da una diminuzione della qualità del servizio. «Il Comune tuttavia dice che il servizio va bene – prosegue Inzerillo -, ma come si fa senza personale?». E se da una parte i sindacati sostengono che senza assunzioni la città non può essere ripulita, dall’altra Palazzo degli Elefanti ribatte che non è una responsabilità della macchina amministrativa comunale. «Il Comune non ha determinato i numeri di posti che servivano – sostiene Barresi al nostro giornale -, sono stati assegnati sulla base del progetto elaborato dalle Srr». Ma la società di regolazione dei rifiuti rimanda le accuse al mittente. «Il progetto lo abbiamo fatto noi – replica il presidente della Srr Francesco Laudani – ma non lo abbiamo inventato, ci siamo basati sulla copertura finanziaria e sugli elenchi dei lavoratori forniti dal Comune». In ogni caso, per Laudani, le criticità nel servizio non sarebbero imputabili alla carenza di personale. «A me non risulta che manchi forza lavoro», dice il presidente della Srr. 

Nel frattempo continuano le segnalazioni di discariche abusive sparse per la città e di strade e marciapiedi cosparsi di rifiuti. «In via dei Miti, via Proserpina, via Caronda, via Guardia della Carvana, via Passo di Aci ormai ci sono solo cumuli di immondizia e deiezioni canine – è una delle tante segnalazioni pervenute al nostro giornale -, ci sentiamo abbandonati, impotenti e arrabbiati. Il Comune non risponde a tutte le mail inviate e tanto meno fa qualcosa». Eppure, in tutti e tre i lotti, «questi lavoratori ricevono chiamate dalle ditte per coprire gli straordinari – dice Inzerillo -, perché dovrebbero chiamare se non non c’è una carenza di forza lavoro?». Le criticità riscontrate nel progetto stilato dalla Srr sui numeri riguardanti ore e personale – che ha suscitato non poche perplessità già al rombo dei motori quando il lotto centro andò deserto più volte, e che ancora impegna le aule di giustizia amministrativa con i ricorsi presentati da Progitec e Dusty -, starebbero dunque venendo a galla

«Se si mantiene lo stesso numero di ore ma con meno personale, perlopiù modificando gli orari della raccolta, è chiaro che si verificheranno sempre disservizi», è la posizione di Dusty. «Non è casuale che il Comune stia rivedendo i turni lavorativi – prosegue l’ufficio stampa della ditta incaricata con proroga del vecchio appalto di gestire il servizio nel lotto centro – non si può pensare che le strade possano essere compiutamente pulite in un tempo e in fasce orarie in cui sono difficilmente percorribili». E il riferimento sarebbe al turno diurno disposto per una parte della città. Al di là delle criticità del bando, pare che la quadra per rinnovare il contratto agli operatori ecologici – «parte di una flotta di oltre mille lavoratori di cui però ne hanno assunti solo 800», sottolinea Giovanni De Caudo di Unilavoratori a MeridioNews – possa essere raggiunta a stretto giro. 

«L’ufficio provinciale del lavoro ha disposto un incontro per costituire il bacino il prossimo 1 febbraio – conclude De Caudo – secondo noi ci sono buone possibilità che tutte e tre le aziende firmino l’accordo». Fiduciosa anche Confali. «Considerando i pensionamenti – chiosa Inzerillo -, l’obiettivo sarebbe quello di farli assumere tutti entro la metà del 2023». Ma non risparmia un’ultima stoccata all’amministrazione. «Il Comune deve sborsare i soldi per ristabilire il numero di lavoratori – attacca Inzerillo – perché hanno finanziato un capitolato con un numero di operatori inferiori. Io sono fiduciosa per l’incontro di febbraio – aggiunge -, spero vada bene anche per l’amministrazione perché fino a ora abbiamo invitato i lavoratori alla protesta pacifica, ma se si dovessero prolungare i tempi, ogni azione diventa imprevedibile».

Gabriele Patti

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