Rifiuti, dopo il patto arriva la tolleranza zero del Comune Orlando: «Duecento agenti della municipale in borghese»

«Dal 6 maggio al 19 giugno abbiamo raccolto circa ottomila pezzi di ingombranti, un record europeo». Ci sono certi record che il Comune di Palermo vorrebbe proprio evitare. E il risultato snocciolato da Giuseppe Norata va proprio in questo senso. La conferenza stampa annunciata da giorni a Palazzo delle Aquile avrebbe dovuto fare il primo punto su facciamounpatto, la campagna di pulizia straordinaria di tutti i quartieri della città che è partita poco più di un mese fa. E invece a Palazzo delle Aquile l’amministratore unico di Rap e la giunta Orlando si sono concentrati sul contenuto della nuova ordinanza sindacale – che ha visto coinvolti in prima persona il sindaco, l’assessore all’Ambiente Giusto Catania e quello al Decoro Urbano Fabio Giambrone – in materia di controllo, repressione e sanzione degli illeciti legati allo smaltimento dei rifiuti.

«Questa è una partita in cui tutti ci giochiamo la faccia – è andato all’attacco il sindaco Leoluca Orlando – Esistono certamente le responsabilità dell’azienda (si riferisce a Rap, ndr) ma esistono anche le responsabilità dei cittadini. Da tempo dico che siamo in presenza di un conferimento illecito collegabile alla criminalità organizzata. Da oggi cercheremo le prove. Mi auguro di essere convocato dalla procura della repubblica, soprattutto per quel che riguarda il conferimento disordinato degli ingombranti. Mai vista una vecchina che butta un materasso, si tratta invece persone organizzate. Per questo vogliamo capire a chi appartengono queste persone che gettano i rfiiuti: se sono legate tra di loro scatterà l’associazione a delinquere, se hanno legami mafiosi scatterà l’associazione mafiosa. Non ci sarà tolleranza per nessuno. Ci saranno 200 agenti della municipale per controllare il territorio, e saranno in borghese».

L’ordinanza sindacale, firmata da Orlando al termine della conferenza stampa, ricorda i 13 centri comunali di raccolta che dovranno essere realizzati in tutte le circoscrizioni e i quartieri della città (finora ne sono stati realizzati e il terzo, in avvio a breve, sarà quello di via Nicoletti). Mentre a Rap si chiede di «disporre un piano di capillare controllo aziendale sull’efficiente uso delle risorse umane e di impiegare sul territorio, compatibilmente con le qualifiche ricoperte, almeno 25 unità di profilo sia tecnico che amministrativo in aggiunta alle attuali utilizzate, con funzioni di verifica delle attività svolte dalla società partecipata in materia di igiene ambientale e raccolta/trasporto dei rifiuti».

Giambrone ricorda che fu lui a suggerire di istituire il primo nucleo di agenti della polizia municipale, già tre mesi fa (circa 30). «Oggi però la situazione è notevolmente peggiorata – fa notare -Il nucleo di vigili urbani non basta, dobbiamo fare di più. Le condizioni della città impongono scelte forti. Vogliamo mettere in atto un meccanismo importante per aggredire determinati comportamenti che mortificano il lavoro svolto ogni giorno. Conosciamo le zone dove avvengono certi episodi, tutti i giorni ci scambiamo una quantità di mail impressionante che riguardano le criticità dei rifiuti. Non ne possiamo più». 

Da parte propria Catania parla di «quantità impressionante di rifiuti, superiore a qualsiasi altra città italiana. Cifre spropositate, oltre un chilo e seicento grammi al giorno a testa». Eppure «si dice fiducioso, i palermitani sono cittadini come gli altri». Norata sottolinea invece come «in alcuni ambiti è stato necessario l’utilizzo di mezzi eccezionali. Dopo la pulizia straordinaria torniamo nelle piazze e alcune le ritroviamo già sporche». L’amministratore unico di Rap snocciola poi le cifre di quelli che definisce «atti di sabotaggio nei confronti della città». E ricorda come nell’ultimo mese solo l’operazione facciamo un patto ha visto impiegati «20 operatori ecologici impegnati nello spazzamento manuale e meccanizzato, dieci operatori dedicati al ritiro degli ingombranti, due spazzatrici con relativi autisti, quattro autocarri a vasca, due autocompattatori; senza tralasciare il servizio quotidiano, con l’ausilio della Reset (circa 90 unità di persone e tanti mezzi). E poi controllo del territorio sia di giorno che notte, con circa 300 multe. Il dato degli ingombranti è in crescita, con i due ccr e le isole mobili ancora attive e il ritiro domiciliare che è funzionante non dà più alibi al cittadino». La municipalizzata che si occupa di rifiuti però in questi tempi ha saputo punire anche i comportamenti inadempienti degli stessi dipendenti. «Abbiamo elevato – ricorda ancora Norata – 711 sanzioni ai lavoratori Rap, con oltre 600 casi di insubordinazione, che hanno significato 187 giorni di sospensione dal lavoro». 

Alla fine della conferenza stampa Orlando ribadisce per l’ennesima volta la volontà di mantenere la gestione pubblica dei rifiuti e ricorda che «abbiamo risparmiato 20 milioni di euro perché abbiamo tolto a un privato, Ecoambiente, la gestione del tmb a Bellolampo».

Andrea Turco

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