Rosario Crocetta farà bene a rispolverare la propria capacità persuasiva se vorrà portare in Piemonte i rifiuti siciliani. O perlomeno non potrà contare sulla mediazione del gruppo del Movimento 5 stelle all’Ars per convincere l’amministrazione comunale di Torino, guidata dalla sindaca cinquestelle Chiara Appendino. A dichiararlo apertamente è la capogruppo dei grillini Angela Foti, dopo che dalla città della Mole è giunta la netta avversione all’accoglimento delle 15mila tonnellate di immondizia che si trovano per buona parte nelle strade dell’Isola. «Crocetta cerca consigli da noi? Allora si dimetta, questo è quello che gli suggeriamo – attacca la deputata regionale -. In tre anni e mezzo è riuscito nell’impresa di far toccare alla Sicilia il punto più basso nella gestione dei rifiuti. Dovrebbero rassegnare le dimissioni, lui e l’assessora Contrafatto».
I cinquestelle, dunque, si mantengono ben lontani dal prestarsi per dare una mano – in chiave per così dire diplomatica – al governo Crocetta, che in queste ore si trova a dover dirimere una delle matasse più complicate dall’elezione del governatore a oggi. Infatti, se fino a stamattina la soluzione dell’emergenza rifiuti sembrava dietro l’angolo, con il presidente a spiegare il percorso navale che avrebbe compiuto la spazzatura prima di finire nel termovalorizzatore torinese, ora il rischio è di dover trovare l’ennesimo piano b. «Alla sindaca Appendino noi non possiamo dire nulla – continua Foti – se non che fa bene a tutelare il proprio territorio e fare le dovute valutazioni. Crocetta, che oggi dice che noi siamo sempre stati favorevoli all’invio dei rifiuti fuori dall’Isola, dimentica che a sostenere questa tesi, come estrema ratio, da tempo è anche la Protezione Civile. E questo – incalza la capogruppo – perché in tre anni è riuscito a peggiorare l’intero sistema rifiuti. E a dirlo sono le percentuali sulla differenziata».
Il diretto interessato, intanto, replica con un comunicato in cui si dichiara «sorpreso» dalla contrarietà del M5s di Torino. «L’intesa con la Regione Piemonte, globalmente, prevederebbe l’invio di 15mila tonnellate che equivalgono a due giorni e mezzo di totale conferimento della Sicilia – spiega Crocetta -. Stiamo valutando l’ipotesi di inviare complessivamente soltanto 3000 tonnellate, che sicuramente non sconvolgono gli impianti di Torino né creano alcuna emergenza alla città». Poi l’invito, a questo punto inutile, alla deputazione cinquestelle siciliana. «Spero che si mobilitino a difesa della Sicilia», conclude.
Dal Piemonte, arriva anche la voce del presidente della Regione Sergio Chiamparino, interlocutore di Crocetta nei giorni scorsi. «Se le verifiche di compatibilità con i nostri impianti avranno esito positivo, non vedo che differenza possa fare la provenienza geografica di questi rifiuti – ha detto Chiamparino -. Magari in queste 4mila tonnellate sono confluiti anche quelli di qualche Comune amministrato dal M5s».
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