Non è tutto indifferenziato quel che si butta in Sicilia. Il dossier sulla gestione dei rifiuti nell’Isola, presentato oggi da Legambiente, pur mostrando un quadro sconfortante del sistema della munnizza a livello regionale, evidenzia anche quei piccoli dati confortanti che arrivano, seppure a macchia di leopardo. A cominciare dalla provincia di Trapani, che nel periodo 1999–2014 ha fatto registrare la maggiore crescita percentuale, passando da 1 a 24,2 punti percentuali di differenziata, quasi il doppio rispetto alla media regionale, ferma ad appena il 12,5 per cento. Dati che, però non si confermano in salita nell’ultimo quinquennio, che ha segnato del Trapanese un calo di 2,5 punti percentuali. È cresciuta, invece, la differenziata nel Catanese (+ 8,5 per cento), nel Ragusano (+ 6,6 per cento) e nel Nisseno (+ 6,4 per cento).
Nel dettagliato dossier dell’associazione ambientalista, un focus è stato dedicato anche alle menzioni assegnate a tutti quei Comuni siciliani, più o meno grandi, che si sono distinti nella raccolta differenziata. È il caso della «menzione speciale start up», consegnata a quei Comuni che hanno da poco avviato la raccolta differenziata, come incentivo a migliorare e a rendere più efficiente il servizio.
Si tratta di Favara, Isola delle Femmine, San Filippo del Mela, Siculiana, dove la differenziata è stata avviata nel biennio 2015/2016. La stessa menzione è andata inoltre ai Comuni di Piazza Armerina e San Pier Niceto, nel primo caso per aver raggiunto, nel primo anno di raccolta, il 52.65 per cento di differenziata, nel secondo caso per aver avviato il servizio, che ha portato già al 62 per cento di differenziata nel solo mese di aprile e avviato, inoltre, il compostaggio domestico presso le utenze private che ha permesso la riduzione del 20 per cento sulla tassa sui rifiuti.
Tra i piccoli centri, la menzione di Comune Riciclone è andata a Delia (in provincia di Caltanissetta), San Michele di Ganzaria (Catania) e Villafranca Sicula (Agrigento): nei primi due casi la raccolta differenziata è arrivata al 70 per cento (a Delia è già stata programmata una riduzione del 25 per cento sulla tassa sui rifiuti), mentre nel Comune agrigentino la differenziata è arrivata al 62 per cento. Tra i centri medi, l’unica menzione va ad Alcamo (nel Trapanese) per avere raggiunto il 47 per cento di raccolta differenziata. Piccole realtà, certo, ma che dimostrano che cambiare si può e che ciò che finisce nelle pattumiere di casa non è tutto da buttare via.
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