Il Catania trova il secondo successo consecutivo, tornando dalla trasferta di Rieti con un prezioso 1-0, firmato dal bolide scoccato da Luca Calapai a nove minuti dal termine. Sono tre punti che danno continuità al progetto di risalita dei rossazzurri, confermando l’impermeabilità di una difesa che non subisce reti da quattro incontri. Calapai, incontenibile, è per distacco il migliore in campo. Marotta e Curiale, invece, impensieriscono troppo poco il portiere di casa Costa.
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Luca Calapai: Altra prova da dieci e lode per il terzino destro rossazzurro, già tra i migliori durante la gara con la Cavese. Il padrone della fascia destra non può che essere lui, una costante spina nel fianco per il terzino avversario grazie alle sue grandi capacità di spinta e corsa. La rete dell’1-0 poi è un autentico gioiello, sia per l’azione che l’ha preceduto, sia per la bravura con cui il numero 26 rossazzurro si coordina dalla distanza per battere Costa
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Marco Biagianti: L’anima della squadra è indiscutibilmente rappresentata dal suo Capitano. Dopo aver saltato la partita di domenica, Biagianti ha ripreso il suo posto in mezzo al campo, dando come al solito tutto. La prestazione del 27 rossazzurro è fatta di grinta e precisione nelle chiusure, ma anche di ottima predisposizione quando si tratta di iniziare le azioni offensive. Promosso a pieni voti.
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Ezequiel Llama: Poco più di venti minuti in campo per l’argentino, sufficienti però per sperare in un suo completo recupero a livello fisico. La sua proprietà di palleggio è un lusso totale, per questa categoria. Riesce subito ad entrare in partita, mettendo un cross pericolosissimo e provando la conclusione dal limite: sublimi i duetti di prima con l’altro piede sinistro d’oro della squadra, Lodi.
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Davis Curiale: Pesa sulla valutazione la rete annullata nel primo tempo, quando l’arbitro ravvede una sua carica sul difensore al momento del colpo di testa che sarebbe valso l’1-0. Per il resto, però, il numero 11 etneo non si vede molto, finendo schiacciato nella morsa dei centrali ospiti. Poca profondità e prevedibilità, all’interno di una cornice in cui non è mai riuscito ad emergere. Rimandato al prossimo appello.
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Alessandro Marotta: Tanta corsa e cuore, per il numero 9 ancora una volta in versione esterno d’attacco. Per essere più letale e funzionale alla squadra però, oltre allo spirito di sacrificio in cui tanto ricorda Mario Mandzukic, dovrebbe mutuare dal croato della Juve anche l’essere decisivo nei momenti clou. Mai un cross pericoloso, né tanto meno un tiro: bisogna migliorare, in tal senso.
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Andrea Esposito: Il centrale difensivo rileva a inizio ripresa l’infortunato Silvestri, proiettandosi spesso e volentieri in avanti in occasione dei calci piazzati, ma dando l’impressione di essere fin troppo svagato in alcuni disimpegni difensivi in cui mette i brividi a tifosi e compagni di squadra. In Serie C, alle volte, è meglio mandare la palla in tribuna piuttosto che prendersi rischi inutili.
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