Ridurre gli stipendi dei parlamentari – nazionali e regionali – e di tutti i dirigenti pubblici nominati dai politici o eletti dal popolo, adeguandoli alla media europea. Per ora è il sogno di tutti gli italiani, ma presto potrebbe diventare realtà. I palermitani interessati a raggiungere questo obiettivo debbono recarsi presso la segreteria generale di Palazzo delle Aquile, la sede del consiglio comunale di Palermo, dalle otto di mattina alla quattordici. Una volta giunti lì, debbono chiedere di firmare la proposta di legge, di iniziativa popolare promossa dal gruppo Nun te reggae più.
Lo comunica il consigliere comunale del gruppo misto, Alberto Mangano. Invito i cittadini palermitani di ogni orientamento politico – dice Mangano – a venire a firmare questa proposta. Ci rivolgiamo direttamente ai cittadini perché, da parte dei mass media, cè un tentativo di fare passare sotto silenzio uniniziativa così importante.
In coerenza con quanto promosso dal gruppo Nun te reggae più – prosegue il consigliere comunale di Palermo – alcuni mesi fa ho proposto al consiglio comunale una delibera che prevede lauto riduzione del gettone di presenza per liberare queste risorse e per destinarle a fini sociali. Alla prossima conferenza dei capigruppo chiederò che tale proposta venga messa in calendario alla prima seduta utile.
“Il problema – conclude Mangano – non è ridurre il numero della rappresentanza nelle assemblee elettive, ma il costo di una politica che ha assunto ormai la dimensione di un privilegio intollerabile, in un momento di crisi che vede la maggior parte dei cittadini italiani soffrire una situazione drammatica sia dal punto di vista economico che della qualità stessa della vita.
Palermo è già importante. Ma Palermo, da sola, non basta. Se si vogliono veramente ridurre i non più tollerabili privilegi economici dei parlamentari, dei presunti manager delle aziende pubbliche (che nel caso della Sicilia, molto spesso, sono dei veri e propri carrozzoni mangiasoldi), è necessario che in tutti gli altri Comuni dellIsola si dia ai cittadini siciliani la possibilità di andare a votare per costringere il parlamento nazionale ad approvare una legge così importante.
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