Kalsa, le suore della Maria Santissima s.p.a.

La gente del quartiere della Kalsa, nel pieno centro storico di Palermo, è sgomenta. Non si riesce a credere che l’Istituto scolastico “MARIA SANTISSIMA DELLA PIETA'” di via Alloro, possa, da un momento all’altro, essere chiuso. Parliamo di un istituto che accoglie 120 bambini di famiglie (molte indigenti) 15 tra dipendenti e collaboratori vari e 3 anziane suore dell’ordine Domenicano. La gente è infuriata, soprattutto le famiglie dei bambini che rischiano di finire in mezzo alla strada, e per domenica hanno indetto una manifestazione di protesta (l’ appuntamento è alle 1030 davanti la Chiesa della Pietà, angolo via Alloro). Ma perché chiude? “Non lo sappiamo” dice a LinkSicila, Giuseppe Colajanni che assiste legalmente i genitori dei bimbi che frequentano l’istituto “certo è che l’anima di Palermo non è solo tra le volte della Cattedrale, ma soprattutto qui tra i vicoli della Kalsa, dove la gente ha bisogno d’aiuto e dove questo istituto ha rappresentato un modello di solidarietà e di educazione cattolica”.
Tutti nel quartiere, a prescindere dalla condizione sociale, riconoscono l’importanza dell’Istituto Maria Santissima della Pietà. In molti prestano anche attività di volontariato per sostenere l’attività delle sorelle. Tra i tanti volontari, l’Istituto ne ricorda con affetto in particolare due residenti nel quartiere, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che da giovani prestarono servizio di volontariato.

Nonostante l’istituto sia ancora oggi un punto di riferimento, e la struttura non richieda ulteriori fondi per continuare a svolgere la sua attività, la decisione di chiudere la struttura sembra improrogabile.

La vicenda non è ancora chiarissima. L’ordine di chiusura è arrivato dalla Madre superiora dell’ordine delle suore domenicane, direttamente da Roma. Sempre dalla capitale ci dicono che l’istituto non è in perdita economica. Certo non fa utili, ma cosa c’è di più utile della solidarietà per una istituzione cattolica incastonata nel cuore di Palermo? Beh, a quanto pare, qualcosa c’è. Sembrerebbe che le suore abbiano intenzione di destinare l’istituto ad una ricovero per anziani, un business vero e proprio.
Altro che solidarietà e cura delle anime bisognose, si parlerebbe di utilità nel senso più terreno del termine. Per inciso, non abbiamo conferma ufficiale di questo nuovo progetto. Ma alcune malelingue hanno già ribattezzato l’istituto: da Maria Santissima della Pietà a Maria Santissima s.p.a.

Antonella Sferrazza

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