Come si prevedeva, non si è affatto concluso il dibattito sulla vera storia del Risorgimento italiano in Sicilia, aperto, recentemente, dal giornalista GIULIO AMBROSETTI, Direttore della rivista online LINK SICILIA, a proposito del restauro, a Palermo, del monumento equestre a Vittorio Emanuele II.
Da Ragusa, il rappresentante dellFns, ARTURO FRASCA, ha, infatti, indirizzato al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale del Capoluogo Ibleo, una LETTERA APERTA, bene argomentata e scrupolosamente documentata, con la quale si chiede il cambio di denominazione della VIA attualmente dedicata, in quella Città, a NINO BIXIO, braccio destro di Garibaldi nella supercelebrata spedizione dei MILLE del 1860.
Il FRASCA non lascia il discorso a metà e propone che la strada in questione venga, piuttosto, dedicata alle VITTIME della orrenda rappresaglia di BRONTE. Ed, in particolare, alla vittima più illustre: e cioè allavvocato NICOLO LOMBARDO, strenuo difensore del DIRITTO (inalienabile ed imprescrittibile) della Comunità di BRONTE di fruire degli USI CIVICI (diritto di pascolare le proprie bestie e le mandrie degli allevatori locali e di fruire degli altri vari diritti legati alla vita ordinaria, come quelli di fare legna, di creare carbonaie, di raccogliere frutti e piante e, in qualche caso, anche di seminare e di trebbiare) nellimmenso territorio agricolo e boschivo della DUCEA DI BRONTE, in conformità ed in applicazione di quanto aveva previsto e prevedeva la LEGISLAZIONE SICILIANA in materia. Legislazione che gli Amministratori Inglesi della DUCEA (a suo tempo assennata allAmmiraglio NELSON da parte del Re Ferdinando di Borbone, per le vicende che lo stesso Dr. Frasca ha avuto modo di illustrare egregiamente), invece, avevano disatteso e continuavano a disattendere, avvalendosi, in modo arrogante, della protezione inglese e della egemonia che la GRAN BRETAGNA, in tutto il Mondo ed in particolare in Sicilia, in Italia, in Europa e nel Mediterraneo, aveva esercitato ed esercitava.
Per farla breve: sia la violenta e sanguinosa sommossa iniziata dai contadini e dagli allevatori più poveri e più discriminati, avvenuta alla fine de luglio del 1860, (RIVOLTA che sarebbe stata sostenuta, INQUINATA e STRUMENTALIZZATA dalla sanguinaria banda filo-garibaldina di GASPARAZZU), sia la repressione e le rappresaglie, sollecitate, prima, ed imposte, dopo, dal Corpo Consolare inglese di Palermo, al Dittatore Garibaldi e al suo Segretario di Stato Francesco CRISPI, che si avvarranno di Nino BIXIO, avvenivano in nome e per conto del Re Vittorio Emanuele.
Questultimo, sia per il Diritto Internazionale dellepoca, sia per gli stessi Siciliani, dal punto di vista istituzionale, non era proprio NESSUNO. Peggio: era il mandante ufficiale delloccupazione ANGLO-PIEMONTESE-GARIBALDINA e MAFIOSA in corso. Una OCCUPAZIONE di fatto voluta, programmata, organizzata ed eseguita dagli uomini del Governo di LONDRA.
GARIBALDI, VITTORIO EMANUELE, CAVOUR, CRISPI, BIXIO e i tanti altri PADRI DELLA PATRIA (ITALIANA) pertanto non erano altro che MOSCHE COCCHIERE al servizio della GRAN BRETAGNA, che era la maggiore Potenza del Mondo.
Non ci dilunghiamo ulteriormente, anche per evitare di ripetere ciò che lAutore ha già detto, con ammirevole chiarezza, nella lettera indirizzata, appunto, al Sindaco di Ragusa.
Rivolgiamo a Frasca i sentimenti di gratitudine e gli esprimiamo la volontà dellFNS di promuovere, con lui, una grande mobilitazione culturale, più organica e più consistente, per il recupero della VERITA STORICA (e della conseguente DIGNITA) del POPOLO SICILIANO. Maggiore di quella dispiegata nel passato.
Opportunamente, il Dr. FRASCA parla anche della RAPPRESAGLIA effettuata dallESERCITO SABAUDO – nel gennaio del 1862 – a Castellammare del Golfo, nella quale, fra gli altri, fu uccisa addirittura la bambina ANGELA ROMANO di appena NOVE anni. E del bombardamento di Palermo del 1866 da parte dellEsercito e della Flotta militare del Regno dItalia. Un esempio, insomma, tira laltro.
Ma non facciamo, noi Indipendentisti FNS, sterile DIETROLOGIA. Compiamo, infatti, con umiltà, con fermezza e – ci sia consentito di dirlo con coraggio civile, unoperazione di recupero della memoria storica del Popolo Siciliano (vittima di unindegna, quasi scientifica, operazione di alienazione culturale. Rivendichiamo, altresì, il riconoscimento del diritto del Popolo Siciliano, della Nazione Siciliana, alla VERITA STORICA.
In questo momento di crisi internazionale e di ulteriore, procurato, progressivo, immiserimento della già povera Sicilia, qualcuno ci chiederà e si chiederà, magari nel tentativo di cambiare discorso.
Sì, proprio in questo momento, in quanto la conoscenza del proprio passato da ad ogni Popolo la consapevolezza di se stesso, della propria identità, dei propri diritti e dei propri doveri. Ciò vale anche, e soprattutto, per il Popolo Siciliano, vittima, tra laltro, di un VIOLENTO ed OBBLIGATO LAVAGGIO DI CERVELLO, antico, ormai, di 151 anni, ma tuttora in pieno svolgimento. Un lavaggio di cervello che, in pratica, ha consentito alla classe politica pseudo-dirigente, di volta in volta dominante in Sicilia, di tradire e svendere gli interessi generali ed i diritti fondamentali del Popolo Siciliano.
La consapevolezza di se, invece, aiuterà il Popolo Siciliano ad affrontare con maggiore intelligenza le problematiche del presente. E a progettare il proprio futuro con forte determinazione, con perspicacia e con grande senso di responsabilità.
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