C’è anche un’anfora fittile, sequestrata nel 2015 dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Palermo, tra i beni restituiti al Perù, dopo la richiesta effettuata dall’ambasciatore del paese sudamericano.
Il reperto era stato recuperato nell’ambito dell’operazione Demetra, coordinata dalla Dda di Caltanissetta e riguardante un’associazione a delinquere dedita al traffico illecito internazionale di beni archeologici provenienti da scavi clandestini in Sicilia. Gli esami tecnici effettuati dal personale del Museo nazionale preistorico ed etnografico di Roma ne hanno attestato l’autenticità e la riconducibilità alla cultura Chancay (1000-1300 d.C.) della costa centrale del Perù.
Gli altri beni restituiti, dopo essere stati sequestrati a Roma e in Sardegna, sono un cantaro e un’olla in ceramica, di stile preispanico, provenienti dalle culture delle coste settentrionali e centrali del Perù (1000-1476 d.C.) e un’anfora dal bordo ogivale, di stile precolombiano, proveniente dalla cultura Pativilca, databile tra il 200 e il 900 d.C.
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