«Caro Davide, Palermo ha bisogno di te e siamo sicuri che la tua candidatura non sarà frutto di un accordicchio, Faraone si candida a guidare una città, non facciamo gli accordi a tavolino». Con questa parole il segretario di Italia Viva Matteo Renzi, parlando dal palco della Leopolda 11, ha lanciato la candidatura del senatore Davide Faraone alla guida del capoluogo siciliano. Palermitano classe 1975, Faraone è stato deputato regionale dal 2008 al 2012 quando indossava ancora la casacca del Partito democratico.
«Candidarsi alla guida della città dove sei nato e sei cresciuto, nei quartieri di periferia, è il sogno di chi fa politica». Sono state le prime parole del presidente dei senatori di Italia Viva dopo l’ufficializzazione. «Lo farò con il massimo impegno – aggiunge – cercando di portare in dote la mia esperienza che ho costruito in questi anni, la mia relazione con tutte le donne e gli uomini che guidano questo Paese e che sono nei posti chiave, per far rinascere una città che purtroppo è piegata, in crisi economica e che non riesce a neanche a seppellire i suoi morti. Palermo ha bisogno di una svolta vera». Ai giornalisti che gli hanno chiesto di possibili alleanze, Faraone ha risposto: «Io per ora guarderei ai cittadini, guarderei ai palermitani – conclude l’ex Pd – i cittadini palermitani hanno bisogno di una guida solida, che pensi innanzitutto a loro e meno alle alchimie politiche».
Una non risposta che rimanda però direttamente all’accordo tra Forza Italia e Italia Viva. I due partiti a livello regionale hanno ufficializzato l’alleanza a fine ottobre e il primo grande banco di prova potrebbero essere proprio le amministrative di Palermo. «Se qualcuno pensa a Farone sindaco in cambio di Silvio Berlusconi al colle, se lo levi dalla testa. Faraone ha tutto il diritto di candidarsi, il centrodestra ha tutto il diritto di scegliere il suo. Se poi Italia Viva vorrà fare parte del centrodestra, per quanto mi riguarda non ci sono problemi». Ha spiegato all’Italpress il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, «Su Renzi che ha smentito di votare Berlusconi eviterei di tornarci – conclude Miccichè – ma non ci sono accordi di alcun tipo con Italia Viva, vorrei che questo fosse chiarissimo. Come ho detto più volte, eventuali accordi con Renzi si fanno a Roma e non a Palermo».
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