A vigilare sull’approvazione del rendiconto 2015 del Comune di Catania sarà Carlo Domenico Turriciano. Con una nota diffusa ai consiglieri comunali, il componente dell’ufficio ispettivo dell’assessorato regionale alle Autonomie locali ha comunicato il suo insediamento a Palazzo degli elefanti. Sarà lui a controllare che il senato cittadino approvi, entro 30 giorni dall’inserimento nell’ordine del giorno, il bilancio consuntivo dell’anno appena passato. Anche stavolta, in ritardo rispetto al limite del 30 aprile imposto dalla legge. «I signori consiglieri – si legge nel decreto regionale con il quale Turriciano viene nominato – dovranno essere formalmente avvertiti che l’infruttuosa decorrenza del termine assegnato comporterà l’azione sostitutiva del commissario e il conseguente avvio delle procedure di sospensione del Consiglio comunale e del successivo scioglimento».
La spada di Damocle, però, prima che sui consiglieri, pende sul collegio dei revisori dei conti del Comune di Catania. Solo una settimana fa i componenti dell’organo di revisione etneo – Fabio Sciuto, Francesco Battaglia e Massimiliano Lo Certo – avevano inviato agli uffici comunali un documento all’interno del quale chiedevano chiarimenti proprio sul consuntivo 2015. Un elenco di sette voci rispetto alle quali, secondo gli esperti contabili, sarebbero state necessarie precisazioni e integrazioni al fine di permettere la formulazione del parere collegiale. Uno strumento necessario perché il rendiconto venga poi inviato alle commissioni consiliari e al successivo esame del senato cittadino.
A Catania, quindi, Turriciano troverà un documento contabile che non ha ancora incassato il parere dei revisori e dovrà, secondo quanto disposto da Palermo, avviare «specifica attività sollecitatoria». Un punto al quale però non si dovrebbe arrivare. «Siamo in dirittura d’arrivo», sostiene Sciuto, presidente del collegio dei revisori contabili del Comune catanese. «Gli uffici hanno risposto alle nostre richieste e nei prossimi giorni, non so se già domani o dopodomani, saremo in grado di consegnare il parere», dichiara. Una volta che il consuntivo sarà stato valutato dai contabili dell’amministrazione, «il commissario provvederà a convocare il Consiglio comunale e ad assegnare un termine massimo di 30 giorni, dalla data della prima adunanza, entro il quale il Consiglio dovrà provvedere alla deliberazione del documento finanziario».
«Nell’ipotesi in cui il Consiglio abbia già deliberato di non approvare la proposta di deliberazione relativa al rendiconto di gestione 2015 – prosegue la nota regionale – il commissario, dopo avere valutato gli eventuali rilievi dei consiglieri, dovrà avviare una nuova sessione consiliare». E così fino all’approvazione del consuntivo, ma sempre entro 30 giorni dalla prima seduta di Consiglio comunale utile. Il mancato rispetto delle scadenze comporterà non solo che il bilancio consuntivo sarà approvato dal commissario Carlo Domenico Turriciano, ma anche il concreto rischio di sospensione e scioglimento del Consiglio comunale. Una minaccia che non riguarda solo il Comune di Catania ma anche altre 40 amministrazioni della provincia etnea che ancora non hanno votato il documento contabile. Necessario per ottenere i trasferimenti dallo Stato.
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