La commissione al Commercio, supportata da alcune sigle di categoria, ha chiesto all’amministrazione comunale il ritiro della delibera ma il Comune di Catania rimanda al mittente l’idea. È questo l’ultimo atto di una querelle, lunga tre anni, che vede protagonista il regolamento sui dehors pubblici, ovvero il documento che promette di mettere ordine negli arredi esterni dei locali della città. «Se qualcuno intende continuare a perdere tempo se ne assumerà la responsabilità davanti al Consiglio comunale e ai cittadini», è la replica dell’assessore alle Attività produttive, Nuccio Lombardo, che ha convocato sul tema una conferenza dei servizi al quale hanno preso parte l’avvocatura comunale rappresentata da Uccio Russo, il direttore delle Attività produttive Alessandro Mangani, la dirigente dell’Urbanistica Rosanna Pelleriti e il responsabile del procedimento Giampaolo Adonia.
A chiedere una marcia indietro al Comune sul regolamento portato al vaglio delle commissioni consiliari lo scorso 25 marzo è stato il presidente della sesta, Ludovico Balsamo. Il quale, contatto da MeridioNews, spiegava: «Prima di essere varato il regolamento risulta già obsoleto, l’amministrazione deve adeguarlo alla nuova normativa nell’interesse della città e degli operatori commerciali, emendarlo sarebbe praticamente impossibile». Il riferimento di legge è al decreto del presidente della Repubblica – il numero 31 del 13 febbraio 2017, in vigore dallo scorso 6 aprile – che introduce alcune novità sul rilascio delle autorizzazioni da parte delle Soprintendenze regionali e una semplificazione delle procedure in merito a particolari tipi di intervento, tra i quali rientrano anche quelli relativi ai dehors.
«La commissione ha sostenuto che quella normativa rendere superato il regolamento da noi messo a punto ma essa rappresenta solo una semplificazione nelle procedure di rilascio dei pareri della Soprintendenza – spiega l’assessore al ramo, Nuccio Lombardo – Peraltro, l’interpretazione secondo cui verrebbe ridimensionato in certi casi il ruolo della Soprintendenza è stato smentito dai nostri tecnici». «Il decreto del presidente della Repubblica che, tra l’altro, deve essere ancora recepito dalle Regioni a Statuto speciale, Sicilia compresa, velocizzerà i tempi delle procedure amministrative e questo non può che farci piacere», prosegue il componente della giunta di Enzo Bianco. Il quale ricorda come l’atto possa essere emendato dai consiglieri una volta arrivato nell’aula del senato cittadino.
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