Regione, scatta il Piano Covid per assistere le imprese Bandi per 278 milioni. Musumeci: «Procedure più snelle»

Per le imprese 125 milioni di euro, 75 per il turismo, 38 per la scuola, 30 per editoria e dieci per i trasporti. Sono questi i numeri del Piano Covid Sicilia, la contromossa del governo regionale per far fronte alle crisi che ha accompagnato l’emergenza sanitaria per la pandemia del nuovo coronavirus. Più che di un piano vero e proprio si tratta di una serie di bandi, per un totale di 278 milioni di euro, finanziati con fondi Fesr, già messi sul piatto con la Finanziaria regionale approvata a maggio e integrata da emendamenti trasversali in questi giorni all’Ars. «Frutto di un processo di confronto e di concertazione – ha spiegato il presidente della Regione Nello Musumeci – con tutti i gruppi parlamentari. Ci siamo incontrati, abbiamo comunicato le nostre finalità e i nostri obiettivi e con le proposte integrative abbiamo varato la legge».

Il cardine del piano è il primo comandamento a cui dovranno sottostare i bandi: velocità nell’assegnazione e, di conseguenza, snellimento burocratico. «Si tratta di un intervento emergenziale – continua Musumeci – visto che le disponibilità finanziarie devono arrivare subito alle imprese che si trovano in condizioni cianotiche. In questi mesi ci sono state polemiche sui ritardi – ammette il presidente – ma siamo convinti di non avere perso un solo giorno per potere arrivare a oggi in tempi brevi. Abbiamo dovuto aspettare il 13 luglio per sapere se il nostro bilancio sarebbe stato impugnato».

I fondi dovrebbero essere solo una prima tranche tra quelli destinati agli operatori economici. È al vaglio infatti lo studio di nuovi bandi per ampliare la copertura del piano regionale. A confermarlo è lo stesso presidente della Regione, che annuncia: «Andremo avanti con altri bandi a seconda della reazione che registreremo su questi primi». Occhi puntati sul turismo, dove il governo vorrebbe investire per promuovere la stagione invernale e preparare il terreno per quella estiva del 2021. In arrivo ci sono 640mila voucher validi fino al 2023, con la Regione pronta ad acquistare servizi in tutta la filiera in base ai codici Ateco. «Il progetto è diviso in due fasi – spiega l’assessore Manlio Messina – un primo avviso per acquistare i servizi, che saranno inseriti in una piattaforma multimediale alla quale avranno accesso gli operatori». Si tratta di due distinti bandi con scadenza entro il 9 ottobre per gli operatori turistici, ed entro il 30 ottobre per acquisto buoni sconto voli.

Anche la parte più grossa del piano, quella relativa alle imprese, dipenderà da una piattaforma telematica, tanto che è stato annunciato anche un click day per potere accedere ai finanziamenti. «Abbiamo inserito una sorta di territorializzazione delle risorse – dice Mimmo Turano, assessore alle Attività produttive – nessuna provincia rimarrà esclusa». Uno dei bandi per le imprese è previsto entro il 18 settembre, per contributi a fondo perduto alle aziende che hanno avuto l’attività economica sospesa durante il lockdown fino a un massimo di 35mila euro: 5mila euro alle imprese che hanno avviato l’attività dopo il 31 dicembre 2018; 6mila euro alle aziende che hanno avviato l’attività prima dell’1 gennaio 2019 ed erano in regime fiscale forfettario nell’anno d’imposta 2018; 5mila euro – più un importo pari al 40 per cento del fatturato medio di due mesi in base al rapporto tra fatturato e volume d’affari del 2018 -alle imprese che hanno avviato l’attività prima dell’1 gennaio 2019 ed erano in regime fiscale ordinario nell’anno d’imposta 2018.

E dovrebbero arrivare nell’immediato anche novità importanti per i professionisti, con una misura da 70 milioni di euro annunciata dall’assessore al Bilancio Gaetano Armao indirizzata al mondo delle partite Iva siciliane. «Una norma – spiega Armao – che è stata inviata in commissione Bilancio per le osservazioni, forte di risorse già disponibili. La Regione – aggiunge l’assessore – si avvarrà del contributo dell’Irfis e gli incentivi saranno gestiti attraverso una piattaforma studiata ad hoc chiamata Sicilia Pay».

Gabriele Ruggieri

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