I dipendenti regionali hanno una salute molto cagionevole. Poverini, c’è da capirli, l’ambiente in cui lavorano non è proprio salubre. Ma la ‘fragilità’ del loro sistema immunitario si traduce in un costo per le casse pubbliche, non indifferente. Un costo, che secondo le stime, si aggira intorno ai 17 milioni di euro, solo per il 2012. Lo rivela stamattina il giornale online Canicattiweb.com, che racconta come lo scorso anno Palazzo dOrleans, abbia registrato 174.775 giornate non lavorate per problemi di salute contro le 161.913 del 2011, con un incremento pari a circa lotto per cento.
Per stimare il fenomeno – si legge sul quotidiano agrigentino-si può prendere in considerazione il costo di ogni giornata di assenza che, secondo il dirigente generale del Personale, Giovanni Bologna, mediamente è di circa un centinaio di euro. Motivo per cui, in totale, il costo avrebbe superato i 17 milioni di euro nel 2012, somma alla quale bisognerebbe aggiungere anche il numero di assenze legate ad altri motivi come la maternità e i permessi della ex legge 104, che consente di assistere familiari infermi.
In buona sostanza, alla Regione ogni dipendente resta a casa, 1,6 volte al mese. Valore superiore al 2011, quando si è attestato sul giorno di media ogni mese. In Emilia Romagna, la media è dello 0,6 volte al mese. Discorso simile nel Lazio, dove la media è risultata pari a a 0,76 al mese.
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