Regione, firmato rinnovo del contratto dei dirigenti «Aumento degli stipendi in linea con quelli statali»

Firmato oggi all’Aran Sicilia il rinnovo del contratto dei dirigenti della Regione Siciliana, del valore di 8.822.453,89 euro per il triennio 2016-2018 e tra le principali novità figurano un aumento delle retribuzioni in linea con quelle statali, il finanziamento automatico del fondo per la dirigenza e l’introduzione del codice per la responsabilità disciplinare dei dirigenti. 

“Il traguardo che abbiamo raggiunto – dicono Paolo Montera, segretario generale della Cisl Fp Sicilia, e Fabrizio Lercara e Paolo Luparello, segretari regionali del sindacato – era atteso da molti anni, considerando che l’ultimo contratto della categoria risale al quadriennio 2002-2005. Il testo ci allinea sul piano giuridico al resto della dirigenza della pubblica amministrazione e reintroduce norme di salvaguardia che consentono ai dirigenti di guardare al futuro in un’ottica di lungo periodo. Un altro importante risultato ottenuto grazie all’impegno della Cisl-Fp che, dopo aver inaugurato il 2019 con il rinnovo del contratto dei dipendenti regionali (comparto), ha continuato a lavorare per giungere entro l’anno al conseguimento di questo nuovo obiettivo”. 

Il nuovo contratto prevede un aumento percentuale delle retribuzioni in linea con quelle statali (3,48%). In cifre, si tratta di aumento medio lordo mensile di 180,97 euro, anche se l’impatto sarà inferiore a quello statale per via del doppio biennio di ritardo che la dirigenza siciliana scontava rispetto allo Stato. Una somma di 28,95 euro andrà automaticamente ad implementare il fondo per la dirigenza, con la precisa destinazione all’indennità di risultato. Introdotto il Codice per la responsabilità disciplinare dei dirigenti, che riguarda tutta la materia delle infrazioni e delle sanzioni disciplinari. 

“Il nostro prossimo obiettivo per il 2020 è la riforma della pubblica amministrazione regionale. La nostra idea – dicono Montera e Cappuccio – è quella di partire dall’abolizione del ruolo unico per i dirigenti e della conseguente divisione in tre fasce (che tra l’altro doveva essere soltanto provvisoria), per arrivare poi a razionalizzare le competenze e riorganizzare gli assessorati e i dipartimenti regionali omologandoli ai ministeri. Un passaggio fondamentale per accrescere la capacità di dare risposte tempestive ai cittadini, migliorando contestualmente il dialogo con lo Stato”.

(Fonte: Ansa)

Redazione

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