Regione, arriva il blocco degli stipendi

Cresce il numero di dipendenti pubblici della Sicilia che, da qualche mese, si ritrovano senza stipendio. Oltre ai casi dei tanti Comuni c’è pure il personale degli ex Consorzi Asi, mentre ai dipendenti del Corpo Forestale, con una circolare dei giorni scorsi, sono stati congelati gli stipendi di novembre, dicembre e la tredicesima.

A renderlo noto in un comunicato sono i rappresentanti di Fp Cgil Sicilia, Cisl Fp, Uil Fpl, Sadirs, Cobas – Codir, Ugl e Siad. I sindacalisti descrivono uno scenario “che per molte famiglie è già drammatica”.  E chiedono che il nuovo Governo regionale affronti la vicenda “con la massima urgenza”.

“Per gli oltre 200 dipendenti degli ex Consorzi Asi – scrivono i sindacati – la situazione si trascina da tempo. La maggior parte non percepisce lo stipendio da oltre 4 mesi, mentre, ad Agrigento, l’arretrato riguarda ancora più mensilità”.

Il fatto è, dicono i sindacati, che “la nomina del commissario straordinario, Luciana Giammanco, voluta dall’ex Governatore Raffaele Lombardo per definire la riforma di questi Enti e dare vita al nuovo Istituto regionale per le attività produttive, non ha prodotto alcun risultato utile, anzi, in alcuni casi ha determinato il blocco totale dell’attività amministrativa”.

“Adesso, ad aggravare la situazione – si legge sempre nel comunicato – è intervenuta la Ragioneria dell’assessorato alle Attività Produttive che ha bloccato i mandati di pagamento emessi in favore dell’Irsap per i problemi scaturiti dal famoso decreto blocca nomine in ordine all’incarico affidato al dirigente generale, Francesco Nicosia”.

Per la cronaca, tanto per gradire, stando almeno a quanto stabilito in un pronunciamento dal Consiglio di giustizia amministrativa, sia la domina della dottoressa Giammanco all’Irsap, sia la nomina di Nicosia a dirigente generale del dipartimento regionale alle Attività produttive sono illegittime.

“Per il personale del Corpo Forestale (1300 lavoratori), invece – leggiamo sempre nel comunicato dei sindacati – qualche giorno fa è stata diramata una circolare in cui si annuncia che, per questioni attinenti il bilancio, “gli stipendi di novembre, dicembre e la tredicesima saranno congelati fino al prossimo anno”.

“La situazione che è venuta a determinarsi – spiegano i sindacati – porta al paradosso. L’ultima assegnazione dei budget derivanti dal ‘Patto di stabilità’ (circa 33 milioni di euro) è stata, infatti, dirottata, verosimilmente per presunte ragioni elettorali, al pagamento dei salari degli operai stagionali relativi al periodo agosto/settembre, provocando il raggiungimento del limite del tetto di spesa. Cosa, questa, che, conseguentemente, pregiudica il pagamento delle legittime e fondamentali spettanze del personale di ruolo del Corpo forestale fino alla fine dell’anno: stipendi di novembre, dicembre e tredicesima”.

Esclusiva/Le mani di Cosa nostra sull’Asi di Agrigento: la video-inchiesta

Redazione

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