Cinque Paesi della UE negano gli aiuti (670 milioni di euro) all’Emilia

Cinque Paesi dell’Unione Europea – Germania, Olanda, Finlandia, Svezia e Regno Unito – dicono “no” agli aiuti all’Emilia Romagna colpita dal terremoto. Dall’Europa unita sognata da Giuseppe Mazzini, Gaetano Martino e Altiero Spinelli è arrivato un ‘commovente’ messaggio di solidarietà : “Non pagheremo i conti dell’Italia”.

Questa sì che è l’Unione Europea che sognavamo: un’Unione Europea solidale, vicina ai più bisognosi (o micragnosi?), sempre pronta ad aiutare i Paesi in difficoltà. Noi italiani, come tanti cogl…, grazie ai massoni, al Governo Monti (e del Governo Monti) ci stiamo ‘sciroppando’ una barca di tasse e di balzelli. Perché restare nell’Unione Europea, ci dicono, è “importante”.

Ma importante perché? Per farci prendere a pesci in faccia anche quando c’è da dare una mano a una Regione come l’Emilia? Cosa ci stiamo a fare ancora nell’Unione Europea? Perché ci ostiniamo a restare dentro un’Unione di speculatori che calpestano i principi elementari di solidarietà?

Il “no” agli aiuti all’Emilia – 670 milioni di euro – è l’altra faccia della Bce, dello spread a ‘comando’, delle massonerie finanziarie che ci stanno facendo perdere la dignità di cittadini tra tasse, imposte, tagli, Imu, licenziati, disoccupati, esodati e via continuando.

Che ci stiamo a fare ancora nell’euro? Una moneta fallimentare, voluta dalle massonerie altrettanto fallimentari, la moneta di quell’Europa megalomane che pensava di sbaraccare l’area del dollaro. Ci hanno trascinato dentro un fallimento economico tardo ottocentesco, demenziale. E non riusciamo nemmeno a trovare l dignità per chiamarci fuori da questo fallimento.

Chi aveva ancora qualche dubbio sul fallimento integrale dell’Unione Europea ora è servito. Una Regione seria come l’Emilia, fatta da gente operosa, bella, allegra, coraggiosa subisce la paurosa inclemenza di un terremoto. E l’Unione Europea che fa? Si rifiuta di aiutarla.

Eppure è la stessa Unione Europea che in un passato non troppo lontano regalava un miliardo e mezzo di euro alla Tunisia di Ben Alì, come vi abbiamo raccontato in questo articolo. Per non parlare del fiume di soldi utilizzati per salvare le banche.

Eh già, nell’Unione Europea ‘solidale’ le banche vengono prima delle persone: anche prima degli emiliani rimasti colpiti dal terremoto e rimasti senza casa. Insomma: Governo delle banche tra Bruxelles, Strasburgo e Berlino; e Governo delle banche in Italia.

Debbono averne spesi tanti, di soldi, i massoni della finanza europea. Più di quanti ne possono stampare, a quanto pare (e scusate il gioco di parole). Negano i soldi all’Emilia e, forse, ci saranno anche problemi per il fondo di coesione.

Torna la domanda: ma che ci stiamo a fare ancora nell’Unione Europea? Che ci stiamo a fare ancora nell’euro? Ha ragione Beppe Grillo: debbono essere i cittadini italiani a decidere su argomenti così seri e non i parlamentari ‘nominati’ con il ‘Porcellum’.

I nostri soldi nelle tasche di Ben Alì

Giulio Ambrosetti

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