A meno di 24 ore dal via del secondo tentativo di click day la Regione Siciliana annuncia il clamoroso passo indietro. Nel cielo di Palermo, con buona pace degli imprenditori, sventola bandiera bianca. Sul tavolo resta la corsa ai contributi, con sovvenzioni da cinquemila a 35mila euro per le piccole e medie imprese colpite dal lockdown dovuto al nuovo Coronavirus. Adesso le regole del gioco però cambieranno tramite «alcuni correttivi al bando per permettere di soddisfare le esigenze», spiegano in coro l’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano e quello al Bilancio Gaetano Armao.
La procedura si sarebbe dovuta svolgere domani mattina a partire dalle 9 dopo il flop di lunedì, quando la piattaforma informatica non ha retto. «Abbiamo deciso di non affidarci più a un metodo che non può dare garanzie. Rimane tuttavia l’amaro in bocca perché questo significa che la nostra informatizzazione paga dei prezzi», spiega in conferenza stampa Turano. Con lui anche il deputato regionale Orazio Ragusa, che è pure presidente della commissione Attività produttive. Durante la conferenza stampa gli esponenti della giunta Musumeci hanno cercato di ricostruire le varie tappe del disservizio. Puntualizzando svariate volte come la colpa sia imputabile a Telecom Italia.
«La notte del 4 ottobre, prima alle 2 di notte e poi alle 5 siamo stati informati del problema – sostiene Turano – L’unica soluzione proposta da Tim è stato il rinvio di 72 ore. Noi abbiamo chiesto scusa alle imprese siciliane nonostante non fossimo responsabili». Dopo un confronto con i vertici di Telecom, avvenuto questa mattina, anche il click day di domani mattina sarebbe però potuto finire con l’ennesimo flop. «Hanno riconosciuto che non sono nelle condizioni di dare certezze. Capite lo stupore e l’amarezza».
Ma cosa succedere adesso? A potere accedere ai fondi saranno soltanto coloro che si erano già registrati per la corsa al click. Una procedurq «cristallizzata» ma con «una ristorazione che riguarderà tutti». Soldi a pioggia insomma che andranno divisi equamente per un fondo che complessivamente ammonta a 125 milioni di euro. Le imprese che si erano accreditate per ottenere la liquidità messa a disposizione dalla Regione ammontavano a quasi 56mila. Tradotto: ogni imprenditore finito in crisi per il Covid-19 otterrà circa 2000 euro. «Abbiamo i soldi e vogliamo darli davvero», conclude Turano. Adesso però bisognerà capire tempi e modalità specifiche.
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