Regionali, l’insostenibile incertezza delle liste Vullo si candida ma censura il proprio simbolo

Si dice che gatta frettolosa partorisca figli ciechi, ma i moniti della saggezza popolare sembrano non preoccupare più di tanto il deputato regionale uscente Gianfranco Vullo. Dal 2012 iscritto al gruppo del Pd, l’ex consigliere comunale catanese in aula è rientrato da due giorni nel contenitore che gli aveva consentito di accedere a Palazzo dei Normanni, cioè il ricostituito gruppo del Megafono di Rosario Crocetta. Ma che l’onorevole con un recente passato fra i socialisti – e un trascorso più remoto da eletto al Comune di Catania nel centrodestra del sindaco Umberto Scapagnini – ricerchi la poltrona tra le fila del movimento del presidente della Regione a fine mandato non è ancora dato saperlo. Che si ricandidi, però, è sicuro e dunque la campagna elettorale deve pur partire. E pazienza se ancora, sui fac-simile da distribuire agli elettori, il simbolo per cui correrà Vullo non può ancora fare la sua comparsa. Basta coprirlo con un pezzetto di carta, e via, il volantino è pronto per essere condiviso sui social network. Nel frattempo, avanti con le trattative in cerca di quella lista che possa alzare il più possibile le speranza di rielezione.

Il lancio della sua candidatura, Vullo se l’è giocato così. Con un post su Facebook dove sopra lo slogan e accanto al sorridente volto dell’onorevole, c’è uno spazio vuoto che in realtà vuoto non è. Ma cosa nasconde quel ritaglio di carta così certosino? Se lo chiede anche qualche commento social sotto l’immagine. Il deputato ha voglia di scherzarci: «Potrebbe esserci di tutto – ironizza al telefono con MeridioNews – Ci sono quattro o cinque candidati medi, nel centrosinistra, che a tutti i costi vogliono essere rieletti, la lista con il cinque per cento è quella che cercano tutti». Onorevole, quel post su Facebook non poteva proprio aspettare? Lui allora spiega: «Ho voluto farlo scattando una foto a un volantino di prova che mi ha dato il tipografo, sotto il foglietto c’è il simbolo della lista della mia prima elezione al consiglio di Catania – Noi, fra i simboli del centrodestra di Scapagnini alle comunali del 2005 –  l’ho usato per scaramanzia».

Sarà pure stato amarcord, o solo sbrigativa pretattica, ma il dato è che più prima che poi i candidati senza simbolo dovranno decidersi. Che farà dunque Vullo? Tra le ipotesi di liste che potrebbero accoglierlo ci sono appunto il Megafono di Crocetta ma anche Arcipelago Sicilia coordinata dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando, oltre alla casa madre dem: «Starò con Micari, nel centrosinistra, e alla fine potrei anche candidarmi nel Pd – dice tranquillo il deputato uscente – Le perplessità ci sono davanti a concorrenti come Sammartino, Barbagallo e Villari, ma chissà che non scatti anche il terzo seggio…».

(Nell’immagine il logo di Noi, lista con cui Gianfranco Vullo si candidò alle amministrative catanesi del 2005). 

Francesco Vasta

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