«I nostri contatti li recuperiamo dall’elenco telefonico, ma anche da amici e conoscenti. Del resto lei stesso che mi ha telefonato, come ha avuto il mio numero?». Sembra stupita di ricevere una telefonata riguardo allo spam elettorale Concetta Raia, deputata regionale del Partito democratico ricandidatasi per le prossime elezioni del 28 ottobre. In questi giorni però sono state centinaia le persone che hanno ricevuto a casa, insieme a quelli di tanti altri candidati, i santini elettorali della ex sindacalista Flai-Cgil originaria di Grammichele. Messaggi inviati senza un preventivo consenso per la ricezione di materiale pubblicitario, come conferma la stessa deputata. Secondo la quale le lettere inviate via posta in periodo di elezioni «non credo violino la privacy, sono dati pubblici, oppure provenienti dalla rete del Pd di cui faccio parte».
Nell’incertezza della candidata su quanto sia giusto inviare messaggi elettorali a chi non ha dato esplicito consenso, il problema è che tra i destinatari, in un periodo caratterizzato dalle polemiche degli scorsi giorni sulle lettere inviate da Giacomo Bellavia (candidato Pdl), c’è chi protesta. «A me sono arrivati ben due sms da parte di sindacalisti Cgil per promuovere la sua candidatura» lamenta un lettore. Una prassi talmente comune da non essere nemmeno negata: «Sì, anche io invio sms elettorali agli amici» ammette un sindacalista. E se gli amici a cui vengono spedite le lettere a casa lo sono solo formalmente, e per giunta su Facebook, la situazione si complica. Da Palagonia, paese non lontano da Grammichele, il consigliere comunale Salvatore Longo non crede che essere amici sul social network dia il diritto di ricevere i santini elettorali a casa. Eletto nella lista collegata al sindaco Valerio Marletta Palagonia bene comune, e sostenitore del candidato alle regionali della Federazione della sinistra Pierpaolo Montalto (lista Fava presidente), riguardo alle lettere della deputata Pd afferma: «I miei dati non sono pubblici in nessun elenco telefonico, non sono intestatario di nessuna utenza». Una protesta che ha portato alla rottura dell’amicizia telematica tra i due. «Dopo aver chiesto spiegazioni, e avermi risposto che presto chiarirà tramite messaggio privato il tutto, vengo cancellato dalla candidata e bloccato» spiega Longo, che paragona il caso agli scandali di queste settimane di campagna elettorale che hanno visto protagonisti due candidati Udc, lista che come il Pd appoggia Rosario Crocetta presidente. «Prima il caso mailgate Grassi, poi Sammartino che telefona ai malati di tumore, e adesso la Raia. Quando vogliono finire di usare questi metodi meschini di far campagna elettorale?» chiede Longo.
Paragoni improbabili per Concetta Raia, che tiene a precisare che «cancellare qualcuno da Facebook non è vietato» e soprattutto di «non avere nessun database, e nemmeno accesso a quello dell’Università o di altro ente». Come fare quindi per non ricevere più le sue lettere? «Basta avvisarci, e io darò disposizioni alla mia segretaria di non inviare più al signor Longo, come a qualsiasi altro, lettere o altre comunicazioni» continua la deputata. La protesta di Longo intanto prosegue su Facebook, dove sotto alla foto del materiale elettorale ricevuto, nei commenti qualcuno fa notare che la prassi della Raia non è così inconsueta nemmeno tra i sostenitori di un’altra ex sindacalista, Giovanna Marano, candidata alla presidenza della regione per Libera Sicilia. «A me sono arrivati oggi quelli di Luca Cangemi (lista claudio Fava presidente) di Rifondazione comunista per Marano presidente – si legge in un commento sulla bacheca pubblica di Longo – Non mi sembra di avere dato alcun consenso. Facciamo una class action?»
[Foto di Salvatore Longo]
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