Il ministero degli Interni pubblica i dati riguardanti l'aggiornamento del numero dei votanti per la consultazione referendaria. Alle 12, in Italia si era recato alle urne l'8,34 per cento degli aventi diritto. Con la Sicilia ferma al 6,36. A quattro ore alle chiusure dei seggi le speranze di raggiungere il quorum si assottigliano
Referendum trivelle 2016, affluenza alle 19 In Sicilia percentuale sale al 19,50 per cento
Nuovo aggiornamento sull’affluenza alle urne per il referendum sulle trivelle. Dopo i primi dati registrati alle 12 di stamani quando a livello nazionale era stata raggiunta la percentuale dell’8,34 per cento, alle 19 la cifra è salita al 23,48. Il quesito riguarda l’abrogazione della norma che consente di rinnovare le autorizzazioni per le trivellazioni, già presenti entro le 12 miglia dalle coste italiane, fino alla fine della durata utile della vita dei giacimenti. A poter esprimere la propria preferenza sono oltre 50 milioni di persone, con il quorum fissato a 25.393.171 voti. Poco prima delle 21 a Palermo ha votato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il secondo aggiornamento – quando mancano quattro ore alla chiusura dei seggi, fissata per le 23 – descrive una situazione nuovamente inferiore al dato nazionale: prendendo in considerazione la totalità dei Comuni siciliani l’affluenza è ferma al 19,50 per cento. Guardando alle singole province, a rispondere più di tutti all’appello dei promotori del referendum sono stati i trapanesi con un’affluenza del 23,68 per cento. A seguire catanesi (20,18%), ragusani (20,07%), e agrigentini (19,91%). Più indietro la provincia di Palermo con un’affluenza alle 19 del 19,49 per cento, quelle di Siracusa (18,94) e Messina (18,44%). Penultima Enna con il 15,55 per cento e Caltanissetta ferma a un eloquente 14,56 per cento. Tra i Comuni nisseni spicca il dato riguardante Gela: alle 19 si è recato alle urne soltanto il 9,86 per cento dei votanti.
Percentuali basse in tutta Italia che hanno spinto il deputato calabrese del Pd Ernesto Carbone a lanciare l’hashtag #ciaone, accompagnato dal tweet: «Prima dicevano quorum. Poi il 40. Poi il 35. Adesso, per loro, l’importante è partecipare». #ciaone è balzato rapidamente in cima ai trending topic di Twitter scalzando tutti gli altri usati nelle ore precedenti sul tema trivelle.
Chi sostiene il sì sottolinea l’esigenza di fissare un termine esatto per le estrazioni, così da garantire anche un inizio per le bonifiche che competono alle società che gestiscono le trivellazioni. Bonifiche che potrebbero essere rinviate a tempo indeterminato – secondo i promotori del referendum – nel caso in cui si concedesse la possibilità di prolungare le estrazioni fino a che rimangono risorse nei fondali siciliani. Chi, invece, ritiene che tutto vada bene così invita a votare no, ma soprattutto a disertare i seggi per vanificarne l’esito qualora non si raggiungesse il quorum. Tra questi ultimi, il premier Matteo Renzi che nelle ultime settimane si è attirato diverse critiche per il consiglio di trovare qualcos’altro da fare per questa domenica.
La risposta dei siciliani, stamattina, era stata più bassa rispetto alle attese, se si considera che l’Isola è tra le regioni più direttamente interessate dalle trivellazioni: a votare, alle 12, era stato il 6,36 per cento. Dato inferiore anche al Trentino Alto Adige. Al contempo, chi spera fino all’ultimo in un risultato positivo ha ricordato che nel 1999, in occasione del referendum per l’abrogazione del proporzionale, si votò in un’unica giornata e il quorum fu sfiorato (49,8 per cento) anche se alle 11 l’affluenza era stata inferiore al 7 per cento.