Realmonte, spari fuori dalla villetta del sindaco Zicari Dopo Casteldaccia intensificata la lotta all’abusivismo

«Erano le due e mezzo di notte e dormivo con mia moglie, quando sono stato svegliato da alcuni colpi di arma da fuoco». Lillo Zicari, sindaco di Realmonte, nell’Agrigentino, dice di non aver mai ricevuto minacce, lettere o avvertimenti, ma nella notte tra giovedì 15 e venerdì 16 novembre qualcuno ha sparato quattro colpi di pistola contro una delle auto parcheggiate nel cortile interno della sua villetta. I proiettili hanno rotto entrambi i vetri della Panda intestata alla moglie, dipendente del Comune di Porto Empedocle. «Era l’auto più vicina al cancello d’ingresso», spiega il primo cittadino a MeridioNews.

Indagini sono in corso da parte dei carabinieri per risalire all’autore del gesto e stamattina Zicari è stato ricevuto dal prefetto Dario Caputo, alla presenza del questore Maurizio Auriemma e dei vertici provinciali dell’Arma e della Guardia di finanza, che hanno espresso, insieme a tutti i sindaci del territorio, massima solidarietà. 

Il primo cittadino esclude che l’intimidazione possa essere legata a vicende relative alla sua vita personale. Ma trova complicato anche rintracciare possibili cause nell’attività amministrativa. «Eppure – afferma – l’episodio non può che derivare da lì». 

Dieci giorni fa, dopo la strage di Casteldaccia, il procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio ha chiesto a tutti i Comuni della provincia di effettuare un censimento dei casi di abusivismo entro un mese. «Occorre procedere – ha scritto – ad una urgente ricognizione degli immobili abusivi ricadenti entro la fascia di 150 metri dai corsi d’acqua o costruiti in spregio dei vincoli idrogeologici, per avviare con la massima celerità le demolizioni». E ha chiesto di dare «immediato riscontro e riferire entro 30 giorni sullo stato delle procedure di demolizione con particolare riguardo agli immobili abusivi realizzati in spregio dei vincoli idrogeologici».

Dopo quella lettera, anche a Realmonte è partita la ricognizione, affidata all’ufficio tecnico. «Stiamo intensificando la lotta all’abusivismo come ci è stato sollecitato – spiega il sindaco – e stiamo partendo dalle zone a rischio idrogeologico. Ma siamo ancora in una fase embrionale, non ci sono stati nemmeno sopralluoghi». Spettera ai carabinieri capire se l’intimidazione sia in qualche modo legata a questa attività.

Salvo Catalano

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