Rapine e spaccio, fermati due gruppi I colpi organizzati tra Acireale e Riposto

Due gruppi affiatati, uno con base ad Acireale e l’altro a Riposto, ritenuti vicini al clan Santapaola. Secondo le forze dell’ordine sarebbero loro i responsabili di almeno sei rapine che avrebbero fruttato un bottino da duecentomila euro in totale. Soldi che non sarebbero stati reinvestiti per gli affari della famiglia mafiosa, ma spartiti tra i componenti delle due bande. Sono stati disposti gli arresti per sei persone (Alfio Maugeri, Marco Musumeci, Orazio Pappalardo, Giuseppe Castorina, Andrea Sapienza e Liborio Previti), i domiciliari per altre quattro (Salvatore Pappalardo, Salvatore Patanè, Giuseppe Finocchiaro e Gaetano Zammataro) e l’obbligo di dimora nel Comune di residenza per tre (Gaetano Florio, Ignazio Rao e Alessandro Previti). In due sono ricercati. Le accuse per loro sono a vario titolo di associazione a delinquere e spaccio di stupefacenti. 

L’operazione è stata chiamata
Acetilene dal modus operandi utilizzato dai gruppi per compiere i colpi: una bombola di gas e ossigeno collegata con un tubo alla cassa continua dei supermercati da svaligiare, alla quale dare fuoco con una miccia. Un metodo poco sicuro per gli stessi autori, ma anche per il bottino. Durante una rapina a un ipermercato di via del Rotolo, nel 2013, sono andati distrutti 43mila euro contenuti nella cassaforte.

L’inchiesta, partita nel 2012, ha permesso di individuare la gestione dei compiti tra i due gruppi che avrebbero agito come un commando, con non meno di sei persone a farne parte. A capo di quello acese sarebbe stato Alfio Maugeri: sarebbe stato loro il compito di organizzare le rapine. La logistica, con il furto delle auto da utilizzare, e lo spaccio di stupefacenti (marijuana e cocaina) sarebbero stati affidati ai ripostesi di Liborio Previti. La droga sarebbe arrivata da una serra sequestrata a Riposto nel 2012 dalla guardia di finanza e da un uomo accusato di essere un fornitore, Giuseppe Finocchiaro. 

Oltre ai supermercati, le rapine sarebbero state realizzate anche nelle
due aree di servizio di Aci Sant’Antonio, sia in direzione Catania che in direzione Messina, tra settembre e dicembre 2012. Qui i gruppi avrebbero rubato 62mila euro. È stato uno di questi colpi a far partire le indagini: una manovra sospetta effettuata da un’auto utilizzata poi dal commando ha messo gli inquirenti sulle loro tracce. 

Altri furti sarebbero stati messi a segno a un fast food della catena McDonald’s di Acireale e a un bar-tabacchi di Giarre. L’ultimo colpo è quello in un supermercato di Santa Venerina, dove sei dei componenti sono stati arrestati in flagranza. Intercettati mentre si trovavano a bordo di un Fiorino Fiat, la polizia ha trovato nel mezzo pistole, fucili a canne mozze e il materiale necessario a far esplodere le casse. 

Redazione

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