Sabato 17 febbraio 2018: il giorno della liberazione per Slobodan Rajkovic. Liberazione dalla sfortuna e dalla negatività che finora hanno scandito le tappe della sua esperienza con la maglia del Palermo iniziata nell’agosto 2016. Dopo 468 giorni di stop forzato a causa di un grave infortunio al ginocchio destro («lesione intraspongiosa del piatto tibiale postero-laterale, una lesione di primo-secondo grado del muscolo soleo in sede prossimale e un edema su piatto tibiale mediale») rimediato in allenamento pochi giorni dopo la gara interna con il Milan datata 6 novembre 2016, il difensore serbo ha ritrovato la luce in fondo al tunnel in occasione del match disputato in qualità di titolare al Curi contro il Perugia.
E pazienza se la squadra ha perso. Dopo un lungo calvario, che peraltro era stato preceduto nella scorsa stagione dalla frattura scomposta al setto nasale subita a settembre in uno scontro fortuito con Posavec durante la gara con il Crotone giocata a Pescara, il numero 5 rosanero è di nuovo un giocatore di calcio a tutti gli effetti: «Tornare in campo è stata una grandissima emozione – ha ammesso l’ex Amburgo e Darmstadt in un’intervista rilasciata al sito ufficiale del club di viale del Fante – Lo è stata perché adesso posso aiutare di nuovo la squadra e, a titolo personale, perché ho la possibilità di fare di nuovo una cosa che mi piace molto, giocare a calcio. Ringraziamenti? Non voglio dimenticare nessuno e ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicino: la mia famiglia, i miei amici, lo staff medico oltre allo staff tecnico e a Zamparini, che mi hanno dato l’opportunità di giocare ancora».
La lunga sosta ai box, introdotta quindici mesi fa dall’intervento chirurgico effettuato in Belgio, è ormai alle spalle. La svolta è arrivata lo scorso settembre. Mese in cui, in seguito agli esiti confortanti della visita di controllo programmata alla fine del secondo step chirurgico e della risonanza magnetica (che ha evidenziato la stabilizzazione del danno cartilagineo), Rajkovic ha iniziato l’ultima fase della riabilitazione propedeutica ad un graduale rientro in gruppo. Un percorso, all’insegna della prudenza, culminato con la presenza in panchina per tre partite di fila e sabato con il ritorno in campo: «Mi sento bene ma mi mancano ancora minuti nelle gambe. I prossimi obiettivi? La priorità è la promozione in serie A, che è il traguardo fissato dalla squadra. Personalmente, l’obiettivo è quello di giocare sempre meglio e più minuti possibili». Tangibile la sua voglia di recuperare il tempo perduto e di rendersi utile alla causa rosanero. Il match disputato a Perugia, a questo proposito, segna l’inizio di un nuovo corso: «È stata una gara difficile, abbiamo perso dei punti ma adesso dobbiamo dimenticare quella partita e guardare avanti».
E per resettare il ko rimediato in Umbria, la comitiva rosanero ieri ha raggiunto Coccaglio, in Lombardia, per preparare la prossima sfida esterna contro la Pro Vercelli: «È una cosa giusta essere qui in ritiro – ha sottolineato Rajkovic – stando uniti possiamo risolvere i problemi emersi dopo tre sconfitte consecutive e solo insieme possiamo provare a fare cose giuste». È lo stesso input che ha inviato Zamparini, presente ieri in ritiro per stare a contatto con la squadra in questo momento particolarmente delicato. La mente è assorbita dalla sfida in programma sabato pomeriggio a Vercelli: «Una partita che dobbiamo preparare bene – ha spiegato il nazionale serbo sotto contratto con il Palermo fino al 2020 – dobbiamo conquistare un risultato positivo per noi, per i tifosi e per proseguire con fiducia il nostro cammino».
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