Annullati i domiciliari per Rosario Cintolo, l’ex presidente provinciale del Coni di Ragusa accusato di avere usato i fondi regionali per la Scuola dello sport per finalità personali. A deciderlo è stato la giudice del Tribunale della libertà, Gabriella Larato, che ha accolto la richiesta del legale di Cintolo, Enrico Platania.
Nell’inchiesta, coordinata dal procuratore Carmelo Petralia e condotta dalla guardia di finanza, sono coinvolte anche altre cinque persone. Durante l’interrogatorio di garanzia, svoltosi il 18 gennaio davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ragusa, Giovanni Giampiccolo, Cintolo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Limitandosi a rilasciare alcune dichiarazioni spontanee.
La vicenda, nata in seguito a un esposto dell’ufficio di vigilanza del Coni, ha portato al sequestro di beni per un totale di 600mila euro. Secondo la Procura, Cintolo avrebbe agito quasi da «proprietario» della Scuola dello sport. Nel corso delle indagini, gli investigatori hanno scoperto l’esistenza di un secondo conto corrente bancario, che sarebbe servito per distrarre i fondi, inducendo in errore l’assessorato regionale allo Sport e il Coni nazionale. Con i soldi elargiti, Cintolo avrebbe acquistato anche una Smart. L’auto sarebbe poi stata rivenduta, come fosse stata di sua proprietà. L’indagine della magistratura rimanere per il momento aperta.
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