Ragusa, per non uccidere l’esperienza universitaria

Il Consiglio di Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’università di Catania sente il dovere di richiamare alcuni semplici ma imprescindibili elementi di realtà, relativi alla vita ed allo sviluppo del polo universitario di Ragusa.

L’esperienza ormai decennale della Facoltà di Lingue a Ragusa ha rappresentato e rappresenta un indubbio e riconosciuto terreno di eccellenza ed innovazione dell’alta formazione Universitaria in Sicilia. Tale esperienza è stata resa possibile grazie alla fiducia delle famiglie e degli studenti, all’impegno delle Istituzioni, ma anche al sacrificio e alla dedizione del personale amministrativo e dell’intero corpo docente, strutturato e non.

I mutamenti che investono l’organizzazione del sistema universitario nazionale impongono a tutti noi scelte di qualità ed un quadro progettuale forte, certo e duraturo. Gli ambiti strategici dei corsi di studio legati alla interculturalità richiedono un impegno organizzativo, didattico e finanziario adeguato alle competenze e alle esigenze di alta e qualificata formazione che vengono dalla società.

A tal fine chiediamo che si chiarisca nel tempo più celere possibile il quadro dell’accordo tra Università e Consorzio; procrastinare tale quadro significa di fatto uccidere l’esperienza universitaria a Ragusa. Chiediamo altresì che tali accordi rispondano a requisiti di chiara qualità organizzativa e finanziaria, al fine di garantire la natura stessa di una impresa culturale feconda e innovativa.

Come docenti direttamente impegnati, da un punto di vista tanto professionale quanto morale, nei confronti dei nostri giovani, riteniamo sin d’ora di non potere avallare in alcun modo, né ora né in futuro, arretramenti funzionali e strutturali o accordi al ribasso.

Nei mesi passati è prevalso a tratti uno spirito di contrapposizione, come se le iniziative a tutela della qualità dei corsi di laurea, e a garanzia degli studenti, fossero state dettate da ostilità nei confronti del territorio ragusano o delle sue Istituzioni. E’ vero il contrario: quello a cui mirano le richieste dell’Ateneo – specie quelle relative alla revisione finanziaria e giuridica delle convenzioni – è un nuovo assetto, che faccia compiere un salto di qualità ai decentramenti, correggendo alcune storture del passato. I corsi universitari di Ragusa possono continuare a crescere ed a vivere, non a sopravvivere.

[Mozione approvata dal Consiglio di Facoltà di Lingue e Letterature straniere nella seduta del 24 luglio]

Gianluca Nicotra

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