Le motivazioni sono sempre le stesse: garantire la continuità del servizio per tutelare la salute e l’igiene pubblica. Così a Catania è cambiato tutto ma tutto è rimasto com’era. La direzione Ecologia del Comune ha appena firmato e pubblicato il provvedimento con il quale proroga alla Dusty la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti nel territorio cittadino. Le condizioni sono uguali a quelle della gara ponte avviata nella primavera del 2018 dalla vecchia amministrazione (quella guidata dall’ex sindaco Enzo Bianco) e aggiudicata ad agosto, quando la nuova giunta di Salvo Pogliese si era appena insediata. Circa 18 milioni di euro, in totale, per la durata di 130 giorni. Nonostante l’assessore all’Ecologia Fabio Cantarella avesse dichiarato più volte, in passato, di non volere arrivare ad alcuna proroga.
In realtà, il proposito dell’amministrazione ha dovuto fare i conti con la gara settennale. Un mostro per dimensioni (350 milioni di euro) e difficoltà di gestione: Biagio Bisignani, presidente della Società di regolamentazione dei rifiuti (la Srr, ente che dovrebbe controllare il corretto operato dell’amministrazione), in commissione Ecologia lo aveva dichiarato chiaramente: «Stiamo modificando il piano d’ambito e il piano d’intervento». Il primo è il documento che stabilisce gli obiettivi che devono avere le amministrazioni pubbliche dei territori di competenza della Srr (quindi è sovracomunale), il secondo è – invece – il programma d’azione del singolo centro urbano: contiene le intenzioni per quartieri e strade, stabilisce gli standard di qualità e la caratterizzazione del territorio. Proprio per via del livello di dettaglio richiesto dal piano d’intervento, il documento deve essere approvato dal Consiglio comunale: cosa accaduta nel 2016 e che, però, non è detto che avvenga anche nel 2019.
Il 16 gennaio 2019, tre settimane dopo la notizia della revisione dei due piani diffusa da MeridioNews, la Srr ha inviato a Palazzo degli elefanti una nota con la quale ha «rassegnato la necessità di modifica/rettifica dei documenti di gara (la gara settennale, ndr) affinché possano essere superate le criticità riscontrate e altresì ha significato che i tempi per definire con diligenza metodica le rettifiche e modifiche non saranno contenuti». In altri termini: per correggere gli errori delle precedenti gestioni. Un fatto da leggere ricordando chi era il presidente della Srr prima di Bisignani: l’ex ragioniere generale Massimo Rosso, il fedelissimo di Bianco che negli scorsi mesi ha patteggiato una condanna nell’ambito dell’inchiesta Garbage affair. Quella, appunto, sulla gestione dell’appalto della nettezza urbana a Catania e sui legami dei dipendenti pubblici con Antonio Deodati, patron di Ipi ed Ecocar, entrambe ex appaltatrici.
La Srr suggerisce poi al Comune di «valutare l’opportunità di procedere a una nuova gara ponte ovvero proroga». Ma anche la nuova gara ponte ha tempi non proprio brevi. E certamente non compatibili con la scadenza del precedente mini-bando. I primi 130 giorni sono scaduti il 24 gennaio. I prossimi scadranno il 3 giugno 2019. Affinché anche dopo quella data non sia necessario prorogare ulteriormente l’appalto temporaneo, servirà – in pratica – che la gara settennale venga preparata e pubblicata in tempi brevissimi. Ma, vista l’importanza dei cambiamenti richiesti ai documenti dell’appalto, anche questa è una scadenza con il condizionale.
Un campo da calcio in tessuto verde, una pallina grande 22 millimetri e 22 giocatori…
Una finta perquisizione antidroga, fatta da dei sei falsi militari della guardia di finanza a…
Cinque agenti del reparto mobile di Palermo sono rimasti feriti nel Centro di permanenza per…
È ricoverato in Terapia intensiva il ragazzo di 19 anni che è caduto con la…
In occasione della gara di calcio Catania-Trapani, disputata ieri 15 novembre presso lo stadio Massimino…
I carabinieri di Francofonte, in provincia di Siracusa, coadiuvati dall’unità cinofila antidroga dei carabinieri di…