Raccolta differenziata, l’università non dà il buon esempio

Su La Sicilia è comparso il seguente “messaggio in bottiglia” di S.L., studente di Ingegneria:

Sono uno studente fuori sede del primo anno di Ingegneria e come molti altri studenti ogni giorno sono costretto (a causa degli orari o per comodità) ad utilizzare i locali della mensa due volte al giorno (pranzo e cena). Durante l’anno mi è capitato di andare a consumare il mio pasto in tutte le tre strutture adibite a mensa (“la “Palla di neve” della Cittadella, la mensa “Centro Costa” e quella di via Oberdan), ed ho notato che in tutte le mense molto materiale che può essere riciclato viene gettato comunemente assieme al non differenziato. Mi riferisco in particolar modo alle bottigliette in plastica, alle lattine delle bevande e all’umido.

Ad ogni pasto, ogni studente infatti ha diritto di scegliere tra una bottiglietta di acqua e una bevanda in lattina. Considerando le migliaia di persone che giornalmente frequentano la mensa, perché non mettere dei contenitori per la raccolta di questi rifiuti?

Credo non sia difficile da organizzare, e può essere un modo semplice per abituare i tanti ragazzi che ancora non fanno la raccolta differenziata ad iniziare a farla.
Spero che questa idea non cada nel vuoto, e che chi ha il dovere prenda l’iniziativa. (Colgo l’occasione per ricordare che i bicchieri e le posate non vanno differenziati, ma vanno comunemente buttati assieme al non differenziato.)

Perché, insomma, si chiede S.L. non fare la raccolta differenziata in queste strutture pubbliche dando il buon esempio ai ragazzi?
Abbiamo girato la domanda al direttore dell’Ersu, Nunzio Rapisarda, e al delegato del rettore, prof. Maurizio Caserta. Giudicate voi.

Rapisarda: “La raccolta differenziata non è direttamente compito dell’ERSU ma della società appaltante con cui abbiamo stipulato un accordo. Essa deve rispettare le norme e quindi creare un sistema di smaltimento rifiuti che adotti la raccolta differenziata in quanto il Comune di Catania lo prevede. Il nostro compito è quello di controllare che la società appaltante faccia il suo dovere e che rispetti l’accordo e quindi continueremo a vigilare in questo senso”.

Caserta: “Non ero a conoscenza della lettera inviata dallo studente di Ingegneria alla Sicilia.
La mensa è gestita dall’Ersu che ha quindi una responsabilità maggiore rispetto all’università in sé. Noi non conosciamo la situazione che deve comunque essere esaminata con attenzione, ma, una volta appurato il problema, è sicuramente una responsabilità sociale che va al di là degli stretti rapporti contrattuali tra l’Ersu e le società appaltanti che devono comunque essere verificati.
L’Ersu deve rendere conto alla società di un comportamento non coerente di riutilizzo sostenibile dei rifiuti e di una responsabilità nei confronti dell’ambiente ben più ampia della semplice responsabilità contrattuale con la società. È certo che i soggetti pubblici devono fare qualcosa
”.

Claudio Colombrita

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