Provincia, da dipendenti fondi per colleghi calabresi Raccolti 540 euro «Per noi hanno un valore enorme»

Cinquecentoquaranta euro. Non è molto, ma è quanto sono riuscite a raccogliere ieri mattina le Rsu della Provincia di Palermo, capitanate dai sindacalisti Saverio Cipriano e Maurizio Magro Malosso, come contributo di solidarietà ai loro colleghi di Vibo Valentia. La vicenda, finita alle cronache nazionali, è avvenuta la mattina del 10 marzo, quando i funzionari della ex Provincia vibonese sono saliti su un pullman in direzione Mormanno, dove era attesa la visita del premier, Matteo Renzi. L’obiettivo era quello di provare a farsi ascoltare dal presidente del Consiglio, di protestare perché senza stipendio da quasi cinque mesi. Ma il pullman a Mormanno, in provincia di Cosenza, non è mai arrivato. 

Fermato in autostrada da una pattuglia della polizia, che avrebbe avuto l’ordine di non far andare i lavoratori oltre Tarsia. «I lavoratori sono stati bloccati proprio sull’autostrada da alcune volanti della polizia – racconta a MeridioNews Bruno Schipano, Cgil di Vibo Valentia – con l’obbligo di tornare indietro. Dopo le proteste dei lavoratori, hanno accettato di accompagnare il pullman fino a Cosenza, dove avevano assicurato che sarebbe andato Renzi. L’autobus è stato scortato da un blindato e due macchine della polizia, come se a bordo ci stessero dei delinquenti. È stato davvero umiliante». In effetti, il premier a Cosenza, alla fine è andato. Ma coi lavoratori della Provincia non c’è stato alcun dialogo. 

«Alla fine – racconta ancora il sindacalista – i lavoratori hanno potuto parlare col ministro Graziano Delrio e il sottosegretario Luca Lotti, che si sono impegnati a verificare il percorso dei trasferimenti erariali che il ministero degli Interni deve dare alla Provincia». Ma Schipano mette le mani avanti: «Si tratta di circa due milioni di euro, ma non è la prima volta che viene garantito che questi fondi arriveranno in fretta. A questo punto tendiamo a credere ai fatti, più che alle promesse». Intanto, ecco arrivare qualche piccola somma da Palermo. 

«È vero, non si tratta di grandi cifre, ma per noi hanno un valore enorme. Attraverso questo fondo di solidarietà, che la Cgil ha istituito a livello nazionale, abbiamo ricevuto finora circa 10 mila euro. Naturalmente il fondo finora è stato interamente consumato, ma ci ha permesso di tamponare situazioni spesso di grande difficoltà, dalla famiglia che doveva pagare la bolletta e rischiava di avere tagliata la luce, fino al padre che doveva versare l’assegno di mantenimento ai figli. È umiliante per un lavoratore versare in queste condizioni. E, come se non bastasse, essere trattato da delinquente soltanto perché si voleva manifestare questo disagio».

Miriam Di Peri

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