Referendum sulle trivelle, il vademecum Potranno votare anche italiani all’estero

Manca poco più di un mese al referendum sulle trivellazioni in Italia, ma la confusione – sul web, come nei bar – regna sovrana. Come si vota? Perché votare No se sono favorevole alle trivelle? E perché segnare se invece sono contrario? Fino a che ora posso votare?

Il referendum è nato dalla richiesta inoltrata da dieci Consigli Regionali alla Corte Costituzionale, che ha accolto un solo quesito referendario dei sei presentati dalle istituzioni territoriali. Così gli italiani saranno chiamati alle urne – il prossimo 17 aprile 2016, dalle 7 alle 23 – per pronunciarsi rispetto all’abrogazione di una norma contenuta nel decreto cosiddetto Sblocca Italia che consente l’estrazione «per la durata di vita utile del giacimento». Insomma, secondo il provvedimento approvato dal governo, sarà possibile estrarre petrolio o gas naturale dai giacimenti, fino all’ultima goccia di combustibile.

Attraverso il referendum, dunque, sarà data la possibilità agli elettori di scegliere se fermare le estrazioni alla scadenza delle concessioni già in possesso delle compagnie petrolifere, oppure se dare il via libera al proseguimento della ricerca di idrocarburi. Per questo motivo, attraverso il al referendum, si chiederà di cancellare la norma (fermando, dunque, l’attività delle trivelle). Mentre attraverso il No la norma non verrà abrogata (e, di conseguenza, l’attività di ricerca continuerà la sua opera).

Potranno votare tutti i cittadini italiani che avranno compiuto il diciottesimo anno di età alla data di domenica 17 aprile 2016. In più, per la prima volta, anche gli italiani temporaneamente all’estero potranno esprimere il loro voto nei Consolati Italiani. Dunque, chi vorrà esprimere la propria preferenza, dovrà esibire la tessera elettorale e un documento di riconoscimento (carta d’identità, passaporto). Ultimo avvertimento: se la vostra tessera elettorale dovesse essere completa negli spazi relativi alla certificazione del voto, occorrerà rinnovare il documento negli uffici comunali, prima di recarsi alle urne.

Miriam Di Peri

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