Progetto Castello Ursino

Catania non deve più essere solo un luogo di esportazione della cultura ma prima di tutto un punto di attrazione, una città che attraverso la promozione di se stessa nel resto del Paese e all’estero deve riuscire ad incrementare quel turismo culturale che ancora manca. Perché se non c’è crescita culturale non ci può essere crescita politica, economica e sociale. A farsi carico di questo impegno è ancora una volta il Teatro Stabile, che è diventato ormai una realtà riconosciuta nel resto d’Italia grazie alle numerose tournée realizzate in collaborazione con gli altri teatri pubblici. Il nuovo progetto dello Stabile, denominato “Progetto Castello Ursino”, è stato presentato lunedì mattina nella Corte del Castello da cui prende il nome, dal direttore del Teatro Stabile Orazio Torrisi, dall’assessore alla cultura Giuseppe Maimone, dai presidi delle due Facoltà umanistiche Enrico Iachello e Nunzio Famoso e dal prof. Fernando Gioviale. Sono intervenuti anche Lamberto Puggelli e Mariella Lo Giudice, il regista e la prima attrice dello spettacolo “Antonio e Cleopatra” di Shakespeare, in scena fino all’8 ottobre presso il maniero federiciano. Il progetto si pone proprio come obiettivo principale l’incremento della produzione culturale a Catania che dovrebbe fare da richiamo nel resto del Paese, «perché non dobbiamo sempre essere noi a spostarci per realizzare i nostri spettacoli – ha affermato il direttore Orazio Torrisi – ma dovrebbero essere gli appassionati a venire qui per vedere i nostri spettacoli nelle stupende ambientazioni che la nostra città offre, come questo Castello».

 

Ma è chiaro che il Teatro non può fare tutto da solo. Per questo ha rafforzato il sodalizio con le istituzioni preposte alla produzione culturale, primo fra tutti l’Assessorato alla cultura rappresentato da Giuseppe Maimone, e con le Facoltà umanistiche di Lettere e Lingue, rappresentate dai due presidi Iachello e Famoso. «Con questo progetto – ha continuato Torrisi – vogliamo rinsaldare il sodalizio tra il teatro pubblico e le istituzioni, l’Assessorato alla cultura e le due Facoltà umanistiche, perché è solo attraverso questo rapporto che possiamo pensare di sviluppare sempre di più la cultura nella nostra città. Il teatro non è un ente a sé stante ma un ente che si deve fondere col territorio, che deve attirare sempre più i giovani e i turisti stranieri alla scoperta di quest’arte antica di cui la nostra città vanta una lunga storia e che è ormai apprezzata in tutta Italia. Per questo abbiamo realizzato un progetto che va aldilà del teatro per abbracciare altri luoghi come l’università e il cinema e, nonostante i tagli al Fus (fondo unico per lo spettacolo) e i precari finanziamenti della Regione, siamo convinti di aver dato vita ad un valido ed interessante progetto culturale».

 

Il “Progetto Castello Ursino” consta di tre parti: un convegno di studi dal titolo “Come acqua nell’acqua” che si svolgerà presso l’ex Monastero dei Benedettini il 6-7 ottobre, nel quale si parlerà a fondo della tragedia shakespeariana grazie al contributo di intellettuali italiani e stranieri come Masolino D’Amico, Stanley Wells, Keir Elam e Paolo Puppa. Altro momento interessante del progetto è la rassegna cinematografica che si terrà presso il teatro Ambasciatori il 3-4 ottobre alle ore 19, curata dal prof. Gioviale e da Sebastiano Gesù: «coscienti del fatto che la nostra è una mini-rassegna in cui mancano sicuramente film importanti – ha precisato il prof. Gioviale – abbiamo scelto di proiettare i tre film indispensabili per parlare di Antonio e Cleopatra: “Cleopatra”, il film cult con Elisabeth Taylor e Richard Burton, “Giulio Cesare” con Marlon Brando e “Totò e Cleopatra”». Il 7 ottobre alle ore 18, come degna conclusione di questa settimana all’insegna della tragedia shakespeariana, ci sarà un concerto delle musiche di scena per “Antonio e Cleopatra” presso il Castello Ursino, diretto dal maestro Alessio Vlad. Sia il convegno, sia la rassegna cinematografica che il concerto sono ad ingresso libero.

Chiara Nicotra

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