«Sono qui a giustificarmi per una palla uscita di un centimetro. Questo è un momento bello della mia vita perché la mia compagna aspetta un bambino». Sono queste le parole di Andrea Russotto, riportate dal quotidiano irpinianews.it, che raccontano in parte lo stato d’animo dell’attaccante rossazzurro, chiamato stamattina a Roma a rispondere della presunta tentata combine riguardante la partita di Lega Pro Catanzaro-Avellino, risalente alla stagione 2012-2013: la prima di Russotto con la maglia giallorossa della squadra calabrese. Stando all’accusa, le due società si sarebbero accordate per raggiungere un pareggio, anche se poi fu l’Avellino a vincere la sfida in questione: 1-0 per i campani, con la rete decisiva siglata da Gianmarco Zigoni, adesso in forza al Venezia. Un gol che, fra l’altro, valse la promozione in Serie B dei lupi, a soli quattro anni di distanza dal fallimento.
La procura federale, nell’udienza di oggi, ha avanzato richieste pesanti per tutti i rinviati a giudizio. È stata chiesta, in primis, la retrocessione d’ufficio e tre punti di penalizzazione per Avellino (adesso in Serie B) e Catanzaro (avversario del Catania nel Girone C di Lega Pro). Per i dirigenti, invece, sono stato richiesti: 5 anni di inibizione con preclusione e l’ammenda di 90mila euro per l’ex presidente del Catanzaro Giuseppe Cosentino; 4 anni di inibizione e 60mila euro di ammenda per l’ex direttore sportivo del Catanzaro Armando Ortoli; 3 anni di squalifica e l’ammenda di 50mila euro per il rossazzurro Andrea Russotto (all’epoca dei fatti in forza al Catanzaro); 6 mesi di inibizione e 30mila euro di ammenda per Francesca Muscatelli, ex dirigente del club calabrese; 6 mesi di inibizione e ammenda di 30mila euro per l’ex dirigente catanzarese Marco Pecora.
Mano pesante, dunque, da parte della Procura Federale: la sentenza del tribunale federale nazionale dovrebbe arrivare, secondo molte fonti, entro mercoledì prossimo. È bene ricordare velocemente che la vicenda su cui si sono concentrate le indagini della Procura Federale ha avuto inizio sulla base di alcune intercettazioni, presenti all’interno dell’inchiesta Money gate, che hanno fatto luce sul riciclaggio di ingenti somme di denaro: partendo dalle registrazioni, e dopo aver ascoltato numerosi testi (tra cui anche il presidente dell’Avellino Walter Taccone e il direttore sportivo degli irpini Vincenzo Vito), si è giunti al deferimento di Cosentino, Ortoli, Russotto, Pecora e Muscatelli, e delle due società coinvolte. Questo, stando al tribunale federale, «per avere tutti, in concorso tra loro, posto in essere atti diretti ad alterare il regolare svolgimento e il conseguente risultato finale della gara Catanzaro-Avellino».
La sentenza della prossima settimana, ovviamente, potrebbe modificare e non poco anche le strategie di calciomercato del Catania. Andrea Russotto, che a inizio estate era considerato uno dei giocatori con la valigia in mano, ha poi rinnovato il contratto ed è diventato una delle colonne della squadra, con 17 presenze in campionato arricchite da 3 reti e altrettanti assist: un calciatore indispensabile nel 4-3-3 immaginato a campionato in corso da mister Cristiano Lucarelli che, infatti, sta pensando di cambiare modulo di gioco a causa della sua assenza, dopo l’infortunio registrato nell’ultima partita giocata contro il Matera. L’attesa per il contenuto della sentenza è, dunque, molto alta.
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