Il teatro offrirà i locali e i servizi ma a gestirlo saranno le dipendenti comunali trasferite dalla struttura accanto la Feltrinelli, che sarà destinata ad altro uso. L'info point di piazza Verdi sarà aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 18.30
Presentato il nuovo info point al Massimo Lo chalet di via Cavour al momento chiuso
È stato inaugurato stamattina il nuovo centro visitatori all’interno del Teatro Massimo. Erano presenti il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il sovrintendente del teatro Francesco Giambrone, la vice capo di gabinetto Licia Romano e la dirigente del Servizio Turismo, Alfonsa Arena. L’info point, frutto di un’intesa siglata lo scorso 20 dicembre, è collocato a sinistra della scalinata d’ingresso, nello stesso locale per le visite guidate, poco prima del botteghino. I turisti vi troveranno brochure e mappe della città.
Il centro visitatori, gestito dal Comune mentre il Massimo si limita a offrire la sede e i servizi come l’elettricità e il collegamento a internet, sarà aperto con un orario più esteso rispetto a quello delle visite al teatro (quindi non dalle 9.30 alle 18 con ultimo ingresso alle 17.30 ma dalle 8.30 alle 18.30) e sostituirà di fatto quello di via Cavour, che per il momento resterà chiuso: le dipendenti comunali sono state trasferite in blocco in piazza Verdi e al momento allo chalet accanto la Feltrinelli rimane soltanto un foglio di carta appeso con la notizia del trasloco, firmato da Arena.
I Centri di Informazione Turistica sono in tutto sei: oltre a quello del Massimo, sono presenti al Politeama, a piazza Bellini, a Mondello, al porto e a Palazzo Galletti (piazza Marina). In passato sono finiti al centro di polemiche soprattutto per i turni e gli orari di apertura: a volte restavano chiusi durante i weekend, cioè nei momenti di maggiore afflusso turistico («problemi superati, adesso garantiamo anche il sabato e la domenica», assicura il sindaco, che ha la delega al Turismo). Tre di questi, poi, compreso appunto quello di via Cavour, sono strutture in legno in tutto simili, appunto, agli chalet di montagna, che hanno fatto storcere il naso a buona parte dell’opposizione in Consiglio comunale, anche per i costi: al di là dei giudizi estetici, infatti, secondo il Pd per i tre chalet «sono stati spesi 103mila euro più Iva a fronte di un valore di mercato di circa 60mila euro più Iva».
«La nostra scelta – dice Orlando – è non solo di avere dei visitors center, ma anche di collocarli in luoghi simbolici e di attrazione per i turisti, come piazza Bellini, nei pressi delle chiese di San Cataldo e della Martorana e di Palazzo delle Aquile, o il Cassaro Alto, nel cuore Unesco del circuito arabo-normanno e, da oggi, anche all’interno del Teatro Massimo. Il turismo è il termometro dello stato di salute di una città. Voglio ricordare che nel 2016 sono entrati in questo teatro 250mila visitatori paganti: adesso troveranno informazioni utili anche sul resto della città». Ma lo chalet di via Cavour sarà abbandonato al suo destino? «Intendiamo destinarlo ad altri usi nell’ambito di un piano che presenteremo prossimamente ma che non voglio anticipare». «Da oggi ospitiamo uno dei centri turistici comunali – commenta Giambrone – e così il Massimo entra a far parte del percorso pedonale di via Maqueda e piazza Verdi, che ora coinvolge anche il teatro in una sinergia crescente con la città: il Massimo diventa sempre più accogliente».