di Galeno IV
Destano grande apprensione le condizioni politiche del presidente uscente dell’Ars, Francesco Cascio. Da qualche settimana l’esponente del Pdl, contro ogni deduzione logica, si dice convinto che i siciliani, il prossimo 28 ottobre, lo eleggeranno presidente della Regione siciliana. Una tesi che lo stesso Cascio avrebbe ribadito ieri nel corso di una colazione catanese al coordinatore regionale del Pdl, Giuseppe Castiglione.
A nulla sono serviti gli interventi dei rianimatori, che hanno cercato invano di far tornale Cascio nel mondo della realtà politica siciliana.
“Il presidente dell’Ars, con nostro grande dispiacere – dichiara Castiglione – insiste con una presa di posizione quasi monomaniacale. Oggi, per esempio, ci ha spiegato come intenderebbe sistemare i cessi e, soprattutto, i rubinetti di Palazzo d’Orleans”.
I cessi e, soprattutto, i rubinetti di Palazzo d’Orleans sono due tra i più gravi problemi irrisolti della Sicilia degli ultimi dieci anni. Gli sciacquoni dei cessi della sede del Governo dell’Isola funzionano in base a meccanismi a tratti esoterici che nessuno è riuscito mai a svelare. Certe volte basta sfiorare il bottone con un dito e l’acqua scorre copiosa. Altre volte l’acqua non viene giù nemmeno se la paghi a peso d’oro, gettando nello sconforto le persone che hanno evacuato.
Ancora più drammatica la situazione dei lavandini. O meglio, dei rubinetti di questi lavandini. Da tali rubinetti l’acqua esce un giorno sì e due giorni no. Il risultato è che chi esce da questi cessi dopo aver pisciato due volte su tre potrebbe non aver lavato le mani. Una tragedia quasi sociale, perché tutti ‘sanno’, ma nessuno è in grado di sapere con certezza se il signore al quale stringe la mano si è recato a pisciare e, in caso affermativo, se l’acqua c’era e, ancora, nel malagurato caso di assenza di acqua…
“Una situazione insostenibile – avrebbe detto oggi Cascio a Castiglione -. E sarà questa la prima, grande riforma che attuerò non appena sarò eletto presidente della Regione”.
Le reazioni degli altri dirigenti del Pdl sono prudenti: “Gli passerà non appena si accorgerà che a Palermo, nella sua città, non lo vogliono votare nemmeno i gatti”, sussurra un deputato regionale che preferisce restare nell’ombra.
Intanto, ieri, il bollettino politico del presidente uscente dell’Ars segna un’altra inquietante novità: a Cascio sarebbe apparso in sogno il coordinatore di Fli in Sicilia, Carmelo Briguglio, che gli avrebbe assicurato il suo pieno e leale sostegno.
“E’ una cosa strana e molto preoccupante – ci ha detto uno dei luminari di psicologia politica siciliana che segue da vicino il caso del presidente uscente dell’Ars. Intanto – ha aggiunto – se una persona sogna di incontrare Carmelo Briguglio, beh, è messa veramente male. Sotto il profilo onirico-fisiognomico l’epifania di Briguglio è più un incubo che un sogno”.
“Ma c’è di più – aggiunge il luminare -: Briguglio, in questo momento, tratta con il Pd e con l’Udc, con l’Mpa di Raffaele Lombardo, con Gianfranco Miccichè e con Nello Musumeci. Dunque ritroviamo il coordinatore regionale di Fli mentre tratta, contemporaneamente, con la sinistra, con il centro e con la destra. Come fa in queste condizioni ad apparire in sogno a Cascio?”.
Stando a indiscrezioni, su indicazione di Angelino Alfano – il coordinatore nazionale del Pdl che ha promesso la candidatura alla presidenza della Regione ad almeno quattro esponenti del suo Partito (a Giuseppe Castiglione, a Innocenzo Leontini, allo stesso Cascio e, forse, anche a Stefania Prestigiacomo) – Cascio, nei prossimi giorni, verrà sottoposto a sedute termali: bagni in acque iodo-bromo-solfuree, inalazioni e test psico-attitudinal-democristiani. Tutte cure che dovrebbero riportarlo tra i comuni politici.
Da Catania è tutto, arrivederci alla prossima puntata.
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