Anche quest’anno, il Premio Nazionale di Laurea “Salvatore Boscarino”, destinato a tutte le facoltà nazionali di Architettura, ha premiato cinque giovani neolaureati, che hanno progettato e proposto soluzioni innovative per la salvaguardia di strutture architettoniche fortificate e difensive nel territorio siciliano.
Ad introdurre l’incontro, che si è svolto sabato scorso nel Coro di Notte dell’ex Monastero dei Benedettini, il prof. Crimi, con Filippo Cosentino (presidente Istituto italiano dei Castelli- Sezione Sicilia) e la prof. D’Amico, referente del Premio da 12 anni. La docente ha ricordato la figura di Salvatore Boscarino, membro dell’Istituto italiano dei Castelli – Sezione Sicilia ed energico promotore del premio, definendolo un «galantuomo, uomo di scienza e punto di riferimento per molti, si occupava del restauro dei castelli, perché per lui ciò equivaleva a salvaguardare l’intero patrimonio siciliano, preoccupazione che, secondo lui, tutti i conterranei dovrebbero avere».
La commissione giudicatrice del Premio, formata dall’architetto Donatella Aprile (Responsabile U.O.I, Soprintendenza ai BB.CC.AA, Catania), il prof. architetto Giambattista De Tommasi (Presidente del consiglio scientifico), il dott. Filippo Cosentino (Presidente Sezione Sicilia), il Prof. architetto Giuseppe Pagnano (Dipartimento ASTRA, Università di Catania), il prof. Paolo Militello (Dipartimento Cut, Università di Catania), la prof. Maria Vittoria D’Amico (Dipartimento Filologia Moderna, Università di Catania) e l’ingegnere Mariangela Liuzzo (segretario), ha premiato le tesi che, secondo l’obiettivo del concorso, hanno proposto correttamente un riutilizzo delle strutture fortificate, nel pieno rispetto della loro storia e dell’ambiente circostante.
Ad aggiudicarsi i premi sono stati: Giuseppa Maniscalco, che ha proposto una tesi su “Il forte Avalos di Augusta”, Salvatore Catanzaro con un lavoro su “Castello Nuovo dei Luna a Sciacca”, Serena Grande su “Il recupero della Rada di Augusta per la salvaguardia dell’ambiente: il forte Garcia come laboratorio di biologia marina”. Il quarto premio, in ex aequo, è andato a Francesca D’Angelo, che ha discusso del “Sistema difensivo costiero da Palermo a Roccella”, e a Guglielmo Marco Favacchio, che ha presentato una tesi su “La Contea di Modica e le architetture rurali. Torre De Leva e Torre Trigona. Due casi studio a confronto”. Una menzione speciale è stata assegnata a Tiziana Prescimone e Mauro Scarcella Perino, assenti al momento della consegna dell’attestato. Entrambi sono stati premiati dalla giuria per la tesi “Frammenti di memoria nella città del futuro – progetto per un centro d’arte contemporanea nella Real Cittadella di Messina”.
Non è mancato infine l’augurio ai giovani architetti, affinché i loro progetti, assolutamente validi e realizzabili, possano un giorno essere realizzati per valorizzare quelli che non sono solo costruzioni suggestive, ma «patrimonio della nostra identità territoriale».
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