Precari siciliani: continua lo scaricabarile tra Roma e Palermo

IERI LA GIUNTA REGIONALE DI ROSARIO CROCETTA HA FATTO FINTA DI ESAMINARE UN FANTASMATICO DISEGNO DI LEGGE SULLA STABILIZZAZIONE DI QUESTO PERSONALE. IN REALTA’, E’ LA SOLITA PRESA IN GIRO DI UNA POLITICA SICILIANA SENZA IDEE

Continua la sceneggiata tra Roma e la Sicilia sui lavoratori precari della nostra Isola. Ieri la Giunta regionale presieduta da Rosario Crocetta ha fatto finta di esaminare un fantasmatico disegno di legge per la stabilizzazione di questo personale. Una doppia presa in giro sia perché non ci sono le condizioni giuridiche, sia perché, a partire dal prossimo 1 gennaio, mancheranno i soldi.
I precari siciliani – cosa che non ci stanchiamo di ripetere – non sono solo quelli degli enti locali (che, a giudicare da quello che abbiamo sentito qualche giorno fa a Sala d’Ercole dalle parole dell’onorevole Giovanni Panepinto, autorevole esponente del PD, potrebbero essere molti di più di 24 mila), ma anche quelli della Regione, delle Asp, gli infermieri degli ospedali pubblici e via continuando. In totale dovrebbero essere più di 80 mila.

Finora, a parte il tentativo, da parte del Governo regionale e di alcuni deputati di Sala d’Ercole di scaricare la responsabilità sul ministro della Pubblica amministrazione, Giampiero D’Alia – accuse stupide e prive di fondamento, perché il problema non è solo giuridico, ma è soprattutto economico – l’unico dato certo è che, alle prossime elezioni europee, la politica siciliana dovrà fare a meno di un bacino elettorale di circa 320-350 mila precari. I quali, se messi fuori dagli uffici della Regione e dai Comuni, non avranno più motivo per andare dietro alla vecchia politica.
Come questo giornale scrive e ribadisce da un anno – e i fatti ci stanno dando ragione – questi oltre 80 mila lavoratori dovrebbero evitare di andare dietro alla vecchia politica siciliana, organizzando un movimento per chiedere allo Stato e all’Unione europea il salario minimo garantito. Ogni altra idea – alla luce del Fiscal Compact a Roma e dei disastri finanziari della Regione siciliana e dei Comuni dell’Isola – è illusoria.

Per questo consigliamo a tutti i precari siciliani di unirsi ai Forconi che, il prossimo 9 dicembre, scenderanno nelle piazze di tutta l’Italia. E di cercare il dialogo con il Movimento 5 Stelle, unica forza politica che si batte per il salario minimo garantito.

Redazione

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