Gli insulti omofobi ci sono stati, ma dietro all’aggressione potrebbe esserci altro. All’indomani della diffusione della notizia del giovane picchiato a Pozzallo, non è escluso che l’episodio di violenza possa essere ricondotto a moventi diversi dalla discriminazione.
La novità è emersa nelle scorse ore. A mettere in discussione la versione trapelata in un primo momento, cioè quella di un’aggressione dettata dall’omofobia, sarebbe stato il fatto che sia la vittima che uno dei due aggressori hanno precedenti per droga. L’ipotesi, che al momento è al vaglio dei carabinieri, sarebbe dunque quella della lite per screzi di natura personale.
A dover essere ricostruita, inoltre, è anche la dinamica dell’aggressione: stando a quanto si apprende, i due aggressori – padre e figlio minorenne – avrebbero colpito la vittima dopo che quest’ultima a sua volta avrebbe reagito con violenza agli insulti del giovane. Il minore sarebbe scappato via rifugiandosi in un bar per poi tornare con il padre a farsi giustizia. Nella concitazione, secondo un testimone oculare, sarebbe stato tirato fuori anche un coltello.
Ciò che è certo per ora sono le conseguenze del pestaggio. La vittima ha riportato la frattura del setto nasale e diverse contusioni. Il giovane, tuttavia, si sarebbe rivolto al pronto soccorso soltanto diverse ore dopo i fatti.
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