Porto Empedocle, bosco trasformato in discarica Indagine su ditte di pesce, sequestri e 20 indagati

Il boschetto Kaos, a Porto Empedocle, era diventato una discarica a cielo aperto, alla mercè di ditte ittiche che nel tempo hanno riversato in quell’area rifiuti di ogni tipo: scarti organici di pesce, casette in polistirolo e in plastica, imballaggi di cartone. E pure materiali ingombranti. La capitaneria ha fatto scattare l’operazione denominata Kaos Calmo anche per contrastare i roghi tossici che si sono registrati nella zona, arrivando alla denuncia di 20 soggetti, accusati a vario titolo di reati penali e di illeciti amministrativi, a cominciare dall’abbandono incontrollato di rifiuti. La vasta area di circa 16mila metri quadrati, su terreno demaniale di proprietà della Regione, è stata sequestrata.Così come tre furgoni isotermici nella disponibilità di ditte dedite alla commercializzazione di prodotti ittici.

Le indagini sono stato eseguite dalla capitaneria di Porto Empedocle guidata dal comandante Gennaro Fusco insieme ai militari dell’Aliquota guardia costiera sezione polizia giudiziaria della Procura di Agrigento, coordinata da Luigi Patronaggio. Determinante è stata l’installazione di telecamere nel boschetto Kaos, grazie alle quali è stato possibile accertare che a gettare i rifiuti non erano soggetti privati, ma ditte che si occupano di prodotti ittici. 

Dei 20 indagati, sei risponderanno penalmente di smaltimento illecito continuativo di rifiuti e di incendio; mentre per gli altri 14 si procederà a notificare sanzioni amministrative che vanno da 600 a 10mila euro per singolo atto. In totale si parla di 200mila euro di sanzioni. Durante l’operazione sono stati individuate e denunciate altre 15 persone per atti osceni in luogo pubblico. Gli inquirenti non hanno fornito i nomi degli indagati.


Dall’attività di polizia svolta è emerso che l’abbandono illecito di rifiuti è avvenuto in modo talmente massivo da aver determinato il cambiamento dell’aspetto del suolo interessato. Infatti è stata riscontrata la presenza di rifiuti domestici, compresi gli ingombranti (come materassi, divani rotti e mobilia varia, elettrodomestici fuori uso etc.), sia rifiuti speciali provenienti da attività commerciali e sfabricidi provenienti da piccoli lavori di manutenzione edile.

Nei prossimi giorni l’area, grazie anche alla collaborazione della Regione e il Comune di Porto Empedocle, dovrebbe essere bonificata. «Il problema, sempre più frequente – commenta il procuratore capo Patronaggio – non è riconducibile solo ed esclusivamente ad una questione di educazione ambientale e senso civico, ma è sintomo dell’esistenza di vere e proprie attività illecite da parte di piccole imprese che non conferiscono in modo regolamentare, liberandosi gratuitamente di materiale utilizzato per la commercializzazione di prodotti ittici». 

Irene Milisenda

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