Dal caos Ztl a Palermo al divorzio in casa Udc. Dal pasticcio delle presunte firme false dei cinquestelle alla crisi politica del Megafono. Un governatore rilassato molto più del solito si è soffermato a chiacchierare coi cronisti a margine della conferenza stampa sui rifiuti, tenutasi ieri a palazzo d’Orleans.
Sulla faida interna all’Udc, tra il segretario nazionale Lorenzo Cesa e l’ormai ex presidente nazionale del partito Gianpiero D’Alia, Crocetta si augura che il primo ci ripensi. «Ha imboccato una strada che lo porterà a sbattere, a far scomparire il partito dei democristiani italiani», ha detto. Secondo il governatore, «Cuffaro sta mettendo un’Opa sull’Udc. Cesa non aveva manifestato perplessità sul mio governo». Certo, c’è già chi immagina una possibile convergenza dell’ala D’Alia all’interno del Partito Democratico. «Why not? – sussurra Crocetta, accennando un sorriso – sicuramente non sarei contrario». E il Pd? Sarebbe d’accordo? «Questo bisognerebbe chiederlo al Partito democratico, non si sa mai cosa potrebbero pensarne».
Sul fronte rifiuti, Crocetta riconosce che dall’Urega «impieghino davvero troppo tempo per verificare la validità delle gare, non è un caso che nell’assestamento di bilancio si sia deciso di inserire una norma che tende proprio a velocizzare le procedure. Ho già chiesto ad Ardizzone di stralciare il provvedimento dall’assestamento, in modo da velocizzare l’iter». La riforma del settore, tuttavia, resta ancora all’esame della quarta commissione all’Ars, nonostante gli impegni presi con Roma prevedano una sua approvazione entro il 30 novembre. «Chi può dirlo? – ammette Crocetta – Quello è un campo di competenza dei deputati».
Negli scorsi giorni, invece, in molti hanno sollevato la questione Megafono, dopo l’abbandono di una consigliera comunale di Catania che di fatto ha comportato lo scioglimento del gruppo consiliare, così come avvenuto all’Ars. Una nuova crisi in vista? «Assolutamente no – replica il governatore – il Megafono c’è, è una realtà che sta in piedi. Il problema piuttosto è che io non mi voglio impelagare in tutte le vicende legate a singole realtà comunali». E a proposito di questioni comunali, Crocetta ironizza sulla vicenda delle presunte firme false che il Movimento 5 stelle avrebbe presentato alle amministrative di Palermo nel 2012: «Sono come il terzo segreto di Fatima, meglio non commentare», ha chiosato.
Parole poi sulla discussa zona a traffico limitato a Palermo. Un argomento che il governatore avrebbe preferito non commentare, ma su cui poi, pressato dalle domande dei cronisti, ha detto: «Orlando saprà trovare il modo per dialogare – ha detto -. La migliore ricetta è questa? Si potrebbero trovare criteri per una maggiore elasticità soprattutto per i residenti. Mi auguro che si possa trovare un’intesa con commercianti e residenti». Sull’appello dei parroci, che hanno parlato di disagio sociale a proposito della Ztl, ha aggiunto: «I parroci raccolgono i segnali del territorio». E sul nome del candidato che sarebbe disposto a sostenere per le prossima amministrative palermitane. «Si è fatto tardi, ragazzi è ora di rientrare a casa», ha concluso Crocetta interrompendo una chiacchierata diventata troppo colloquiale.
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