La giornata di domenica sarebbe dovuta essere rivolta solo alla pulizia di una parte del Plemmirio, la pregiata area di costa di fronte Siracusa. I volontari si erano dati appuntamento a Punta della Mola, ma hanno presto allargato il loro raggio di azione anche ad altri due chilometri, fino a Punta Tavola, a causa delle mareggiate invernali e del comportamento sbagliato di alcuni bagnanti che avevano lasciato troppi rifiuti lungo la costa.
L’iniziativa è stata lanciata da SOS Siracusa, un coordinamento spontaneo di cittadini ed associazioni tra le quali Natura Sicula, impegnati alla salvaguardia del territorio. Due automezzi messi a disposizione dall’istituto Geografico militare e dal consorzio Plemmirio hanno consentito di portare i sacchi fino al centro comunale di raccolta di via Elorina per non riempire i cassonetti vicini. «L’intervento di ieri – commenta l’ambientalista Fabio Morreale – è stato la prova che finalmente la popolazione ha capito che il Plemmirio è una nostra proprietà che aspetta da troppo tempo di diventare una riserva terrestre, a causa del governo regionale che non è stato capace di tutelare questo patrimonio».
Dallo smaltimento dei rifiuti in maniera differenziata, è emerso che il materiale maggiormente abbandonato è stato la plastica, specie il polistorolo che i pescatori usano per pescare. In molti casi si tratta di plastica usata una sola volta e poi gettata. Motivo per cui gli ambientalisti chiedono «un impegno internazionale per vietare la produzione di plastica usa e getta».
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