Non hanno paura di sporcarsi rotolandosi nella terra centinaia di bambini e bambine catanesi letteralmente scesi in campo per l’evento nazionale Rugby nei Parchi, giunto quest’anno alla sesta edizione e ospitato al boschetto della Playa di Catania per il debutto siciliano. Quella etnea è la seconda delle sei tappe della manifestazione volta a promuovere il rugby partita da Milano e dedicata ai bambini dai 5 ai 12 anni, che in attesa del proprio turno ripassano le regole del gioco e si sostengono a vicenda.
«Sono tutti incuriositi e non vedono l’ora di giocare e conquistare la famosa palla ovale», dice il papà di Iacopo, 8 anni, a cui piacciono i giochi di squadra e il ju jitsu. «Mio figlio lo ha scoperto in televisione e sono qui per farglielo provare – aggiunge mentre il bambino corre a giocare – poi sarà lui a decidere se continuare». Anche Clara e Pia, entrambe dodicenni, stanno scoprendo il rugby per la prima volta. Una fa pallavolo, l’altra nuoto, e non si definiscono «tipe da danza classica». «Non lo conoscevamo e ci è piaciuto un sacco, forse ci riproveremo», dicono da bordo campo. «È una bella occasione per stare all’aria aperta e apprezzare non solo questo sport poco conosciuto – commenta la mamma di Josè, sei anni, che fa judo e apprezza gli sport da contatto – ma anche uno degli spazi esterni della nostra città».
«Il progetto ha proprio l’obiettivo di avvicinare i bambini all’attività sportiva usando gli spazi verdi della città» – spiega a MeridioNews Emanuela Bertoli, responsabile nazionale di Rugby nei parchi, che chiarisce come in molti casi gli allestimenti restino in modo permanente. È il caso anche di Catania, dove la polizia di Stato e l’unità cinofila e a cavallo hanno messo a disposizione della città il polmone verde di quasi 300.000 metri quadrati che li ospita e che molti stanno scoprendo per la prima volta.
«Mi meraviglio del fatto che tanti non c’erano mai stati, perché uno spazio così bello dovrebbe essere sempre frequentato – aggiunge Bertoli, che da sei anni progetta l’evento. «Catania ha una grande tradizione dal punto di vista rugbistico e ci sembrava giusto che il nostro ingresso in Sicilia avvenisse in questa città». Un’operazione resa possibile anche grazie al comitato regionale siciliano della Federugby, di cui è presidente Orazio Arancio, che sottolinea un’altra mission dell’appuntamento, ovvero sensibilizzare la società sul tema dello sport e dei disabili, molto sentito dalla comunità etnea.
«La tappa del capoluogo etneo prevede anche dimostrazioni di rugby in carrozzina – a Catania curato da All Sporting Asd – Wheelchair Rugby Catania – Ci sono ancora delle barriere mentali da abbattere sul rugby, in molti lo considerano uno sport per pochi, mentre è adatto a tutte le strutture fisiche, a maschi e femmine, perché è divertente e porta dei valori, per questo è in forte crescita in tutta Italia». Anche in Sicilia, dove gli impianti però non sono sufficienti per accogliere tutte le richieste. «È paradossale e per questo la manifestazione punta i riflettori su alcuni spazi cittadini che andrebbero recuperati – osserva Arancio – Non solo il boschetto della Playa, ma anche il piazzale delle carrozze della villa Bellini sarebbe un ottimo spazio non solo per la nostra disciplina, ma per molti sport di squadra, anche se – conclude – probabilmente manca la volontà di lavorarci».
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