Pista ciclabile Archirafi-Bandita, piano da due milioni «Imparare da errori, serve discontinuità col passato»

Ridurre l’inquinamento e il numero di veicoli privati nella zona Sud della città attraverso la messa a sistema del percorso ciclabile. Un piano, inserito tra quelli finanziati nel Pon metro, che prevede la manutenzione del tratto di pista riservata alle bici esistente in via Messina Marine, la realizzazione del tratto che da questa attraversi via Tiro a Segno arrivando in via Archirafi. Un modo anche per riqualificare un tratto di costa lasciato al degrado.  

Il progetto sembra garantire l’incremento dei servizi per i ciclisti, ma c’è chi tra i cittadini si augura che gli interventi siano realizzati «in modo diverso da quelli fatti in passato». Per come è presentato il progetto, «prevede la realizzazione di un tratto nuovo di pista ciclabile, quello di via Tiro a Segno – dice Giulio Di Chiara, presidente di Mobilita Palermo –  Attualmente nella zona come piste ciclabili, se possiamo considerarle tali, c’è quella di via Lincoln che arriva al Foro Italico e si estende verso via Messina Marine fino ad arrivare al porticciolo della Bandita». Via Tiro a Segno è parallela alla via Lincoln. «L’intervento sembra focalizzato su questa nuova pista  – aggiunge Di Chiara-  sembra quasi rinnegare quella esistente in via Lincoln, che è fatta male: non è segnalata, è solo una continuazione del marciapiede oltre a essere sempre occupata da auto. E si devono pure schivare gli alberi». Una convinzione, quella del presidente di Mobilita Palermo, rafforzata dal fatto che nello schema del progetto «non si parla del rifacimento del tratto di via Lincoln. È come se volessero rifarla meglio su via Tiro a Segno». Di Chiara si interroga quindi su quali provvedimenti verranno presi per la vecchia pista ciclabile

«Mi preme come ciclista, che tutto sia realizzato in discontinuità rispetto alle piste precedenti». In via Lincoln, ma anche in via Notarbartolo, «la pista ciclabile consiste in un tratto caratterizzato da una pavimentazione e una colorazione leggermente differenti che dovevano scandire i tratti percorribili anche da pedoni e auto, senza però prevedere una sede con un’altezza diversa dagli spazi riservati ad altri». Di Chiara spera quindi che «si impari dagli errori precedenti e che ci siano dei dissuasori tra la pista ciclabile il marciapiede e la carreggiata, che venga rafforzata la visibilità della pista e che si faccia in modo che venga protetta dalla sosta delle auto o di altri mezzi di locomozione».

Un’altra cosa da capire sono le dimensioni delle piste ciclabili in via Tiro a Segno, che sono quelle che la renderebbero più o meno sicure e più o meno fruibili. «Questi parametri sono molto importanti. Una pista ciclabile molto stretta non consente di incrociare un ciclista che procede in un altro senso di marcia. E servirebbe anche che fosse ben delimitata. Ci sono tantissimi modi per realizzare una pista ciclabile a regola d’arte».

Il responsabile del progetto per il Comune, l’architetto Michelangelo Calderone, riferisce che nel piano di interventi «non è previsto alcun intervento sulla pista ciclabile di via Lincoln». Inoltre afferma che con la somma stanziata finora, di 2 milioni e 300 mila euro, le opere «si fermeranno in via Diaz» anche perché non si tratta solo di realizzare due chilometri di percorso nuovi rispetto ai 2,70 già esistenti, deviando anche il percorso in base a impedimenti già esistenti, «ma dovranno essere realizzate anche le opere a corredo come il cicloparcheggio o il car Sharing». Per quanto riguarda i dettagli delle opere da realizzare Calderone sottolinea che devono ancora essere decise in base a una serie di criteri e norme da lui individuate e poste a cornice dei futuri interventi.   

Il progetto inserito nel Pon Metro adesso si trova nella fase di progettazione e dovrebbe essere finito entro i primi tre mesi del 2020. Per realizzarlo è stato previsto uno stanziamento finale di 2 milioni e 300mila euro suddivisi in quattro anni. In particolare 530mila euro nel 2017, 850mila nel 2018, 850mila anche nel 2019 fino ai 70mila del 2020. Stando allo schema del progetto si prevedono lungo il percorso anche una serie di interventi relativi all’arredo urbano, l’implementazione della segnaletica illustrativa, la realizzazione di stazioni di bike sharing, di aree di sosta attrezzata e di ciclofficine. Verranno realizzati anche quattro ciclo-parcheggi del servizio di bike sharing BiciPA e altrettanti parcheggi del servizio Car Sharing Palermo. Verranno installate anche rastrelliere per la sosta delle biciclette private. L’intervento è anche tra quelli previsti dal Piano della mobilità dolce del comune di Palermo, approvato, in attuazione del PGTU, con Del. G.M. 76/2015. 

Così si dovrebbe garantire l’interscambio fra mobilità privata e pubblica e fra servizi pubblici di mobilità condivisa su due e quattro ruote. La ricaduta del progetto consiste quindi in una riduzione dell’uso dei sistemi di mobilità privata, grazie alla costituzione di una rete ciclabile più estesa e maggiormente connessa, che dovrebbe portare a una riduzione della produzione di inquinanti e decongestionamento della viabilità.

Per la progettazione il Comune di Palermo si avvarrà del partenariato della società Amat Palermo spa, gestore dei servizi di mobilità sostenibile condivisa Car Sharing Palermo e BiciPA. Si prevede anche la realizzazione di una ciclostazione pubblica che sorgerà in un immobile di proprietà comunale. La struttura, complementare a quella realizzata nella zona ovest della città, costituirà piattaforma di servizi per il mobility management, con la creazione di un polo della mobilità sostenibile, quale punto di riferimento per la comunità dei ciclisti urbani e per chiunque voglia entrare in contatto con il mondo della bicicletta. 

Per quanto riguarda l‘impatto paesaggistico l’intervento non comporta l’edificazione di alcun nuovo edificio, ma consiste nella sistemazione di aree pubbliche, in accordo con le indicazioni della Soprintendenza. Secondo quanto riportato nel progetto non dovrebbe avere «alcun impatto negativo dal punto di vista paesistico ambientale». Gli interventi dovrebbero invece migliorare il decoro urbano e consentire una maggiore fruibilità della fascia costiera e delle sue bellezze, naturali e architettoniche, presenti lungo il percorso. Prevista anche la realizzazione di Seminari e Workshop di presentazione delle azioni del progetto e dei servizi attivati.

Stefania Brusca

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