Salvatore Mirabella, presidente della onlus che si occupa di disabili Come ginestre, è arrabbiato. Ogni anno lui e i tanti atleti che fanno parte della squadra di nuoto paralimpico di Catania, campione regionale della disciplina, subiscono le conseguenze dei ritardi nell’apertura della piscina comunale di Nesima, una delle poche attrezzate per le problematiche legate alla disabilità. «Siamo davvero stanchi – spiega Mirabella a MeridioNews – è una questione che va avanti ormai da anni, sembra la storia infinita – arriviamo a fine stagione sempre con la lingua di fuori, e le aperture si ritardano sistematicamente». Una situazione che per Mirabella assume i connotati di una vera e propria discriminazione, non solo per gli atleti disabili ma per tutti gli sportivi del capoluogo etneo, bambini delle scuole compresi, che pur di allenarsi in vista dei campionati sono costretti a rivolgersi ai privati, facendo grossi sacrifici economici.
Una vicenda già sentita, che si ripete ogni anno, e che secondo Mirabella avrebbe dietro una precisa volontà politica da parte dell‘amministrazione comunale. «Il Comune non vuole investire nello sport perché non ha nulla da guadagnare – continua Mirabella – Non è un settore che porta voti, quindi viene abbandonato a se stesso». «Nel caso specifico di Nesima – specifica – esiste un nuovo bando di affidamento per i privati». Sarebbe questa, stando alle parole di Mirabella, la «scusa» per non mettere in moto i lavori di manutenzione necessari all’apertura del plesso. «Non vogliono spendere soldi per una cosa che non sarà più gestita da loro ma, intanto, si crea una situazione di stallo in cui chi perde siamo sempre noi».
Alle continue richiesta fatte dall’associazione di volontariato e dalla squadra Waterpolo guinnes, però, non sembrerebbe essere arrivata alcuna risposta da parte dell’assessorato guidato da Valentina Scialfa. «Nessuno ha dato informazioni certe, né sono state fatti lavori di manutenzione. L’assessora Scialfa non si interessa molto di sport – affonda il presidente di Come ginestre – se fosse stata una sportiva non ci saremmo trovati in queste condizioni». «Nel 2013 in una delle numerose conferenze stampa del Comune – ricorda Mirabella – si arrabbiò molto e disse che lei non poteva farci nulla, perché si era insediata da pochi giorni. Oggi, esattamente dopo tre anni, non è cambiato nulla».
Accuse rimandate al mittente da parte dell’assessora Scialfa che, contattata dalla nostra redazione, spiega le prossime mosse e si impegna ad accelerare il passo. «Ritardi? – afferma Scialfa – l’assessorato alle Manutenzioni ha già programmato i lavori da effettuare e ci comunica che dovremmo aprire come sempre verso metà ottobre». «Nei prossimi giorni solleciterò nuovamente – conclude l’assessora – Comprendo le richieste delle associazioni e chiederò al collega titolare delle Manutenzioni di fare il prima possibile».
L’unica certezza, almeno per adesso, è che giorno 29 settembre ci sarà un incontro in assessorato per l’assegnazione degli spazi. Una data definita tardiva dagli sportivi che si allenano nella struttura, proprio per l’avvicendarsi delle gare e l’inizio dell’anno scolastico. «Il 31 agosto ci hanno invitati a un primo tavolo – spiega ancora Mirabella – e avevamo proposto il 15 settembre come data d’apertura. Un periodo che ci sembrava congruo ma ci hanno fatto sapere di dover aspettare perché ci sono cinque mattonelle rotte da alcuni vandali». Un problema, quello dei danni, «creato appositamente per ritardare gli interventi», afferma Mirabella.
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